Oggi ospitiamo volentieri un post di un blog amico, NoTastingNotes. Con NoTastingNotes condividiamo un approccio appassionato, sincero e non marchettaro al mondo del vino. Questo è il primo post che nasce dalla collaborazione, altri ne seguiranno nei prossimi mesi, magari scritti a due mani. Buona lettura!
Il pinot grigio che in Italia non esiste
Parliamoci chiaro: in Italia, dire pinot grigio vuol dire evocare un bianco semplice, dritto, a tratti anonimo. Un vino spesso da mescita, da scaffale di supermercato. In Austria, o meglio in Stiria, tutto questo non esiste. Più precisamente: il grauburgunder (che è esattamente il pinot grigio, nome tedesco) è un’altra cosa. È un vino spesso ricco, di struttura, a volte persino opulento. Un vino che, nelle mani giuste, riesce ad essere complesso e longevo. E tra le mani migliori che potete trovare nella Stiria sud-orientale ci sono senza dubbio quelle di Frauwallner.
Chi è Frauwallner
La famiglia Frauwallner coltiva vigne da generazioni nel comune di Straden, nel cuore del Vulkanland Steiermark, una delle tre zone DOC della Stiria austriaca. Qui i terreni sono dominati da suoli vulcanici, spesso basalto, sabbie e tufi che danno ai vini una combinazione rara: volume e tensione, maturità e salinità. La filosofia di Frauwallner è semplice ma rigorosa: rispetto del terroir, vinificazioni pulite, espressione nitida delle singole vigne. E qui viene il bello: nel sistema di classificazione austriaco, alcune parcelle sono considerate superiori per costanza qualitativa. Sono le Erste STK Lagen, un po’ l’equivalente dei Premier Cru. Il vino di cui parliamo oggi proviene proprio da una di queste: Ried Stradner Rosenberg, una collina esposta a sud-est, posta a 475 metri sul livello del mare.

Cosa aspettarsi da un Grauburgunder stiriano
Prima di entrare nel calice, vale la pena dire cosa NON è questo vino. Non è un pinot grigio italiano. Non ha quella linearità acida, quella neutralità aromatica, quella leggerezza spesso fine a sé stessa. Qui siamo su un registro completamente diverso. Il Grauburgunder di Frauwallner è un bianco denso, vellutato, costruito con precisione e ambizione. È un vino che punta a occupare lo spazio della bocca e a restarci. Ma, cosa niente affatto scontata, riesce a farlo senza risultare stucchevole.
L’assaggio: una sinfonia che cambia tempo
Alla vista si presenta con un giallo paglierino scarico, quasi ingannevole nella sua semplicità. Al naso si apre con note di mela, mandarino, e una lieve riduzione che è diventata firma stilistica di tanti bianchi stiriani moderni.
L’ingresso in bocca è morbido, pieno, quasi burroso. Sembra un vino che voglia cullarti, più che stimolarti. Ma poi cambia tutto.
Un’esplosione acida, granulosa, che rompe la rotondità e introduce una nuova tensione. È questo il tratto distintivo del vino: la sua capacità di passare da un’estrema cremosità a una finezza sapida, senza mai perdere coerenza. Il finale è lungo, persistente, con ritorni di scorza di mandarino e sensazioni agrumate. Una chiusura che ribadisce il carattere del terroir.
A tavola: la prova con la schnitzel
Per l’abbinamento ho scelto una classica schnitzel, piatto iconico della tradizione austriaca. Il risultato? Interessante, ma sbilanciato: il vino ha troppa personalità, finisce per sovrastare la pietanza. È un bianco che non accompagna: guida.
Conclusioni
Il Ried Stradner Rosenberg 2021 di Frauwallner è un vino che dimostra quanto possa essere grande un pinot grigio quando nasce in un contesto serio e ambizioso. È un bianco voluminoso ma elegante, capace di evolversi nel bicchiere e nella mente di chi lo beve.
Frauwallner, ancora una volta, dimostra che in Stiria non si fanno semplicemente vini “diversi”, ma si costruiscono identità. E questa bottiglia è, oggi, una delle più riuscite incarnazioni di quella identità.
Se pensavate che il pinot grigio fosse un vino “minore”, questo è il vino che vi farà cambiare idea.


































