La pizza de La Piccola Ischia di Milano: da “best in class” a una tra molte…

Le pizze napoletane a Milano sono spuntate come funghi, te ne ho parlato spesso. Accanto a nuove aperture deludenti ce ne sono state molte di qualità. Oggi chi abita a Milano, se vuole un’ottima pizza napoletana, può scegliere, ad esempio, tra le pizzerie di Gino Sorbillo, Capuano’s, Pizzium, Piz, Starita, Lievità, Ambaradan, L’Antica Pizzeria Da Michele…

Complice una pausa pranzo in zona ho deciso di tornare al passato, voltarmi indietro e…andare a ri-assaggiare una delle pizzerie più buone di Milano solo qualche anno fa. Ti sto parlando de La Piccola Ischia, che sbarcò a Milano alla fine degli anni ’90. Lunghe file e servizio sbrigativo si perdonavano facilmente per poter mangiare, anche a Milano, la vera pizza napoletana .

La Piccola Ischia sarà ancora “best in class” o è stata ridimensionata dalle nuove ottime pizzerie arrivate da qualche anno in città?

Per rispondere a questa domanda sono andato nella sede di Viale Abruzzi (La Piccola Ischia ha oggi ben 4 pizzerie a Milano) ed ho ordinato la Pizza Vesuviana che vedi in foto (fiordilatte, salsiccia e friarielli).

Salsiccia e Friarielli
Salsiccia e Friarielli

Ho trovato la pizza di buona fattura, in particolare mi sono piaciuti i friarielli e il sapore della salsiccia. Meno il fiordilatte che non era molto filante e contribuiva, soprattutto al raffreddarsi della pizza, a rendere l’impasto della pizza tendente al gommoso.

Insomma una pizza discreta che, se qualche anno fa poteva essere annoverata tra le migliori della città, oggi non regge per nulla il passo. Considerato poi il prezzo di 9,50€ per la pizza di dimensione media (si può ordinare anche piccola e grande)…

Insomma una pizza normale e pure piuttosto cara.

L’augurio è che la stella de La Piccola Ischia possa tornare a splendere rinvigorita dalla concorrenza di qualità che deve fronteggiare.

Pizzeria Montegrigna, Legnano: un’ottima pizza ma…non chiamatela napoletana!

Era da tempo che volevo provare la pizzeria Montegrigna di Legnano, anche detta Tric Trac. Il pizzaiolo di origine campana, Bruno De Rosa, è infatti da molti anni – ben prima della moda delle pizze gourmet – una figura mitologica. Leggevo dei suoi impasti speciali, delle sue pizze gourmet piene di ingredienti ricercati, della cura con cui vengono preparate le pizze e dei conseguenti, a volte biblici, tempi di attesa…

Ebbene com’è la pizza?

Prima di rispondere alla domanda occorre fare una premessa sulla filosofia del pizzaiolo. Il suo merito principale è stato quello di recuperare impasti speciali e da “grani antichi” ben prima che si parlasse così spesso di questi temi. E di farlo non in una metropoli, ma nella periferia di un paese a nord-ovest di Milano, Legnano, che non può certo dirsi sulle rotte gastronomiche o turistiche.

Il passaparola tra i gourmet è stato immediato, le recensioni entusiaste una conseguenza naturale, le segnalazioni nelle principali guide l’esito scontato.

Il menu è molto ricco, addirittura sbalorditivo; il numero di pizze e di impasti tra cui scegliere è impressionante. I prezzi non sono certo bassi così come però la qualità degli ingredienti proposti.

Ho scelto una pizza con impasto Enkir (impasto ottenuto da grano selvatico enkir monococco biologico e farina 00): pizza Elisir con pomodoro, fiordilatte, primosale, alici del Mar Cantabrico, capperi di Pantelleria, pomodorini passiti, bitto, origano di montagna, olio evo (14 €).

Pizza Elisir (Pizzeria Montegrigna)
Pizza Elisir (Pizzeria Montegrigna)

La pizza ha una dimensione media ed appare sottile con cornicione poco pronunciato. Al taglio della fetta l’impasto di presenta piuttosto “compatto”, non elastico come le classiche pizze napoletane. Siamo ben lontani dalla croccantezza comunque. Occorre considerare che quando non si usa in prevalenza farina 00 è inevitabile che l’impasto risulti più consistente e meno morbido.

Il gusto della pizza è molto equilibrato con i numerosi ingredienti che ben si amalgamano. Si mangia di gusto e la sensazione è comunque di una pizza digeribile e leggera.

Consiglio la visita e chi è pronto ad assaggiare pizze che si discostano dalla ortodossia della scuola napoletana e voglia provare impasti particolari ed ingredienti di qualità.

Rimarrà invece deluso chi considera la pizza, con la P maiuscola, quella che percorre il solco della tradizione di Napoli e dintorni.

Si potrebbe aprire un dibattito infinito sull’utilizzo delle farine ricche di fibre vs. le farine più raffinate. Mi limito a far notare che la farina raffinata è una “conquista” relativamente recente e che le pizze di inizio secolo, anche a Napoli, erano necessariamente prodotte con farine ricche di fibre.

 

Pizzeria Ambaradan: quando il prezzo della pizza lo decidi tu!

Pizzeria Ambaradan

Ha avuto un’eco nazionale l’iniziativa della pizzeria Ambardan che ha aperto da poche settimane a Milano in via Castelvetro: il prezzo della pizze, dei dolci e persino della birra artigianale lo decidi tu in base al tuo grado di soddisfazione.

Vuoi un esempio? La tua pizza marinara potrai giudicarla su una scala composta da tre gradini: Migliorabile – Buono – Ottimo. Ed il prezzo che pagherai sarà consequenziale: 5 € – 6 € – 7 €. Se deciderai di pagare il conto massimo, la differenza tra Ottimo e Buono andrà al personale del locale.

Iniziativa di marketing, certo, ma anche di apertura e voglia di dialogo con la clientela che ormai a Milano è diventata molto esigente in fatto di pizze!

Titolare della pizzeria Ambaradan è Paolo Polli, ben noto per le sua birra artigianale BQ ed i locali collegati.

Per cominciare ho assaggiato una montanarina fritta con zucca violina e pecorino, molto molto buona sia nell’impasto, sia nella frittura leggera e, da ultimo, anche nell’abbinamento zucca / pecorino veramente azzeccato.

Veniamo alle pizze. Come sempre quando vado per la prima volta in una pizzeria sono andato sul classico, quindi Marinara e Margherita. Le pizze sono di stampo napoletano con cornicione medio e cottura, in forno a gas, molto attenta e non troppo rapida. Insomma la pizza non rischia di arrivare poco cotta ma non è di certo croccante! Il mix di farine utilizzato è di tipo 1 (in prevalenza) e di tipo 0, con un’idratazione del 74%.

Mi è piaciuta molto la Margherita i cui ingredienti sono di grande qualità, in particolare il pomodoro mi è parso eccellente. Non vi è alcuna spolverata di grana e l’olio, molto delicato, è usato con parsimonia. La pizza risulta leggera, digeribile e gustosa. Lo stile elegante è confermato anche sulla Marinara che avrei forse preferito con un po’ più di “grinta”, insomma aglio e origano avrebbero dovuto, a mio parere, caratterizzare di più il sapore della pizza.

Molto interessanti i dolci, le cui porzioni sono piuttosto generose. Ho assaggiato un cremoso al cioccolato molto buono ed un tiramisù gustoso e “lieve”.

Insomma, un’altra pizzeria da frequentare assiduamente!

Pizzium, 3 pizzerie a Milano in meno di un anno. Ma la pizza com’è?

Pizzium: pizza Campania

Clamoroso il successo che sta ottenendo a Milano Pizzium. Tre aperture in meno di un anno. Alla prima pizzeria aperta in via Procaccini è seguita la seconda in via Anfossi ed ora è stata annunciata la nuova apertura in Viale Tunisia: il tutto in meno di 12 mesi. Per non parlare dell’imminente apertura di Brescia.

La ricetta è semplice e forse il suo successo deriva da questo: un menu fatto di pizze “regionali” che permette di mangiare delle pizze di stampo napoletano viaggiando per lo stivale; scelta accurata delle bevande (birra e vini in mescita non banali); ambiente giovane e fresco; prezzi centrati ed in linea con l’offerta di qualità.

E la pizza? Sono andato più volte a provare Pizzium (via Procaccini) e devo dire che la pizza è sempre stata molto piacevole, leggera e digeribile, curata negli ingredienti e dalla cottura attenta (il forno è a gas il che, secondo molti, garantirebbe una maggior uniformità proprio in fase di cottura).

Pizzium: pizza Campania
Pizzium: pizza Campania

Nella mia ultima visita ho assaggiato la Campania (Provola affumicata Caseificio Fior d’Agerola, salsiccia fresca artigianale Salumi Maestro Enrico e friarielli campani Sole e Terra del Vesuvio) che è risultata decisamente soddisfacente e direi “delicata”. Nessuna pesantezza, gli ingredienti non sovrastano la pizza ma accompagnano l’impasto elastico e non particolarmente sapido. Una pizza che forse pecca leggermente in “golosità” in favore però di un’impostazione che privilegia l’eleganza.

Più golosa e dagli accostamenti azzeccati è risultata la pizza Basilicata (Pomodorini rossi, scarola e olive nere).

Sarà capace Pizzium di crescere ancora mantenendo costante ed uniforme la qualità delle pizze delle sue diverse location? Se ci riuscirà in breve tempo potrebbe diventare la prima catena di pizzeria di stampo artigianale.

Capuano’s e la sua imperdibile pizza fritta

Pizzeria Capuano's

Luigi Capuano è un pizzaiolo napoletano a Milano ormai da parecchi anni, ben prima dell’hype che ha portato nel capoluogo lombardo Sorbillo, Michele Condurro, Starita, Giuseppe Vesi…solo per citarne alcuni.

Pizzeria Capuano's
Pizzeria Capuano’s

Negli ultimi anni le ottime pizze di Luigi Capuano si mangiavano (e si continuano a sfornare ancora oggi) presso la pizzeria Anema e Cozze di via Orseolo. Ma è solo da pochi mesi che ha aperto a Milano una pizzeria che porta il suo nome: Capuano’s in via Londonio 22 a pochi passi da altre due notevoli pizzeria come Pizzium e Sciuscià, entrambe in via Procaccini.

Ma…come si mangia? Dopo esserci stato più volte posso dire che pizza e servizio sono di ottimo livello: personale cordiale e sorridente, forno ben in vista, spazi ampi e puliti oltre che piacevolmente arredati. La pizza è napoletana classica senza cedere alla moda degli ingredienti esotici (il menù è comunque piuttosto articolato) e senza cornicioni esageratamente gonfi. Impasto molto buono e con la giusta sapidità, elastico e soffice, cornicione ben lievitato senza raggiungere dimensioni “a canotto”.

L'Antica, la pizza fritta di Capuano's
L’Antica, la pizza fritta di Capuano’s

La cottura nelle mie visite è stata perfetta, con Luigi Capuano sempre al comando delle operazioni anche a pranzo. Sugli ingredienti nulla da dire, in particolare molto buono il pomodoro e l’olio EVO, versato a crudo sulla piazza appena uscita dal forno.

Ma il vero punto di forza di Capuano’s è la straordinaria pizza fritta, la migliore della città.

Quella che vedi in foto è la pizza fritta L’Antica, con ricotta, provola affumicata, pepe, grana, cicoli, basilico e pomodoro.

La pizza si presenta splendidamente rigonfia e calda, croccante la pasta esterna. Appena la forchetta la incide si sgonfia facendo fuoriuscire l’invitante odore degli ingredienti all’interno…Il primo morso è dolcemente “scioglievole”, saporito, gustoso. Succulenza, golosità e fraganza in un sol boccone. La pizza si finisce senza alcuna fatica e si digerisce senza problemi, a testimonianza della frittura perfettamente eseguita.

 

 

Piz a Milano: semplicemente un’ottima pizza

Qual è la migliore pizza di Milano? E’ molto difficile rispondere a questa domanda. Per fortuna aggiungo. Infatti l’imbarazzo nel decidere qual è la migliore pizza di Milano dipende solo dalla numerosa offerta di alto livello che negli ultimi anni affolla la città meneghina.

In questo blog ti ho parlato di diverse pizzerie eccellenti a Milano, ma è arduo stilare una classifica vera e propria anche perché ad ogni nuovo assaggio, ad ogni nuova pizzeria provata, vi sarebbe il rischio di dover cambiare la top ten!

Oggi, se fossi costretto a stilare una classifica di Milano città (lasciando quindi da parte l’ottima Pizzeria P), sul podio metterei sicuramente Da Zero, Starita e Piz.

Piz, la pizzeria di Pasquale Pometto, si trova in via Torino, a pochi passi da piazza Duomo. L’ambiente è colorato e festoso, si respira un’aria frizzante. Insomma, nessuna ingessatura, tutto all’insegna della semplicità e della velocità (quando avrete finito la pizza potrebbero chiedervi di lasciare il posto ai clienti in coda fuori dal locale).

La semplicità che si percepisce negli ambienti e nel servizio si ritrova anche a tavola. Solo 3 le pizze tra cui scegliere: la Margherita DOP, la Marinara DOP e la Bianca Special (fiordilatte, parmigiano, erba cipollina, semi di papavero, olio evo).

Ho mangiato la Margherita ed assaggiato la Marinara.

L’impasto della pizza è molto idratato, sottile ed elastico, cornicione poco pronunciato. Degno di nota il pomodoro veramente molto buono, la presenza del Parmigiano DOP in entrambe le pizze assaggiate dà gusto e sapidità. Una pizza all’insegna della leggerezza e della semplicità insomma, lontana anni luce dalle mode gourmet.

Margherita DOP per quanto mi riguarda ai vertici di Milano, ma si sa… è questione di gusti: potrebbe non piacere così tanto a chi cerca nella pizza maggior “spessore e peso”, sia di gusto sia di impasto.

 

Maruzzella: la pizza napoletana a Milano che resiste alle mode

Se segui Vinocondiviso con costanza sai che l’argomento pizza è piuttosto gettonato. Generalmente ti parlo di pizzerie napoletane che solo di recente si sono affacciate, con ottimi risultati, sulla scena lombarda in generale e meneghina in particolare.

Salsiccia e friarielli: pizzeria Maruzzella
Salsiccia e friarielli: pizzeria Maruzzella

Ebbene, oggi ti racconto di una pizzeria che esiste a Milano dal 1978. Si tratta della pizzeria Maruzzella a Porta Venezia, per la precisione in Piazza Oberdan, 3.

La scuola è quella napoletana e la pizza è più che discreta. Siamo ben lontani dalle recenti mode delle pizze a canotto, degli impasti maturati 50 ore, delle farine antiche o degli ingredienti gourmet.

Ci troviamo invece in presenza di una pizza classica, senza fronzoli, ma di ottimo sapore e digeribilità. In particolare, ho molto apprezzato la salsiccia e friarielli, l’unica pizza che concepisco senza pomodoro! 🙂

Il croccante amarognolo dei friarielli si sposa con la grassa dolcezza e sapidità della salsiccia. La mozzarella, piuttosto standard, stempera il tutto. La cottura è perfetta con un impasto non così idratato come tradizione vorrebbe ma che non perde di elasticità e non diventa mai croccante.

Insomma, una buona pizza che resiste alle mode del momento!

 

La pizzeria di Lissone con la P maiuscola

Per una volta parto dalla conclusione: la pizzeria P di Lissone non è solo la migliore pizzeria della Brianza, ma si posiziona ai primissimi posti anche considerando l’intera area metropolitana di Milano.
Mi sono recato in questa pizzeria avendone sentito parlare bene ma, dopo aver provato le migliori pizzerie di Milano, senza aspettative eccessive. Ed invece sono rimasto decisamente e positivamente sorpreso.

Partiamo dal menu:

Pizzeria P: il menu
Pizzeria P: il menu

Dieci le pizze a disposizione curiosamente denominate P1, P2, P3 … più 2 pizze speciali che variano mensilmente. Varietà di scelta più che sufficiente e prezzi in linea con i prezzi delle migliori pizzerie di Milano senza comunque arrivare a cifre esorbitanti.

La filosofia della pizzeria è di puntare tutto sulla maturazione dell’impasto, ovvero sulla fase successiva alla lievitazione in cui le proteine, gli amidi e i grassi vengono scomposti in elementi più semplici, rendendo l’impasto meno tenace, più estensibile e quindi più facilmente digeribile. La maturazione arriva fino a 50 ore!

E il risultato estetico e gustativo è eccellente:

Ho assaggiato due pizze: la saporitissima e forse leggermente troppo sapida P4 con pomodorini gialli, alici di Cetara, capperi di Salina, olive Caiazzane, origano di montagna, olio e.v.o. e basilico e la ricchissima ma agile pizza speciale con Fior d’Agerola, Funghi Porcini, Crema di Tartufo e Parmigiano Reggiano.

La cosa che mi colpisce di queste pizze è che, oltre agli ottimi ingredienti, l’impasto è di una leggerezza senza precedenti. Sia chiaro non è una pizza “esile”, è una pizza cotta alla perfezione ma non “panosa”, saporita ma caratterizzata da quella che, parlando di vino, definirei, bevibilità. Insomma, ne mangi una e ne potresti mangiare un’altra subito dopo.

Cosa che ho fatto 🙂 assaggiando una Margherita, chiamata P1, paradigmatica: eccellente!

Lievità: buona pizza gourmet…poco gourmand!

Preso dall’entusiasmo per la recente e traboccante offerta di pizze di qualità a Milano sto cercando di passarne in rassegna diverse. Ti ho già parlato di parecchie pizzerie in città ma non avevo ancora scritto di Lievità. Lievità è una pizzeria che ha aperto prima in via Ravizza e, più di recente e sull’onda del gran successo, in via Sottocorno.

Lievità: Pizza Montanara
Lievità: Pizza Montanara

Avevo già provato Lievità di via Ravizza e qualche giorno fa, per averne un’idea esaustiva, sono stato anche in via Sottocorno.

Ottima la pizza Montanara che ho ordinato (e diviso con il mio commensale) nell’attesa della pizza. Si tratta di una pizza fritta e poi passata rapidamente al forno condita con pomodoro San Marzano DOP, Parmigiano Reggiano DOP 24 mesi e basilico fresco.

Ottima la fattura di questa pizza: leggera e gustosa, saporita ed elegante. Insomma: non avrai alcuna difficoltà di digestione, la frittura è gestita con grande maestria.

Per la pizza successiva ho optato per la pizza Sua Eccellenza con filetti del pomodoro Sua Eccellenza, fiordilatte di Agerola e basilico fresco.

Lievità: Pizza Sua Eccellenza
Lievità: Pizza Sua Eccellenza

La pizza in questione mi ha lasciato interdetto: buona ma non al livello di altre pizzerie che a Milano propongono pizze di stampo napoletano/campano. Per un amante della pizza napoletana classica come me, trovo che questa pizza si discosti troppo dal modello che ho un mente.

E non credo sia colpa necessariamente dell’impasto ottenuto da farine di tipo 1 macinate a pietra.

Il problema principale l’ho riscontrato nella mancanza di “sapore” e golosità. Il pomodoro, la mozzarella e la base: tutto era molto delicato e non così saporito, come se vi fosse una mancanza di sale. L’impasto non aveva l’elasticità tipica della pizza che amo né la stessa leggerezza.

La prossima volta che mi recherò da Lievità sceglierò una pizza più “estrema”, con ingredienti più decisi e saporiti. E’ questa la categoria di pizza in cui il pizzaiolo Giorgio Caruso si sta cimentando con più successo.

Miracolo a Milano: la Verace di Rossopomodoro LAB è la pizza definitiva

Sono ormai molte le pizzerie napoletane a Milano e te ne ho parlato abbastanza spesso: Starita, Sciuscià, Marghe, Lievità, Olio a Crudo e molte altre. La qualità elevata di queste nuove aperture è data da una cura artigianale dell’impasto, da un’attenta selezione degli ingredienti (spesso vere e proprie chicche gourmet) e da un numero di coperti piuttosto contenuto (con un turnover sempre elevato però!).

Mi sono recato quindi da Rossopomodoro LAB con qualche pregiudizio e molta curiosità: avevo letto benissimo delle pizze di Vincenzo Capuano ma, mi chiedevo, come farà a conciliare la cura per l’impasto e gli ingredienti con i grandi numeri di una catena?

pizza-rossopomodoro-lab

Ebbene, devo dirti che al barbuto pizzaiolo Vincenzo Capuano la quadratura del cerchio è riuscita.

La pizza che vedi in foto è la Verace, una sorta di supermargherita: cornicione alto e arioso (come stile siamo dalle parti dell’ormai famoso “canotto”), impasto classico e leggero, elastico ma non gommoso, estremamente digeribile. Il sapore del pomodoro pervade e sorprende la bocca al primo assaggio, all’acidità della salsa fa da contrappunto la dolcezza della mozzarella di bufala campana DOP. La sapidità del grana che fa l’amore con l’aromaticità dell’olio EVO penisola Sorrentina DOP  e del basilico chiude l’assaggio in un tripudio di sapore.

E’ sempre difficile stilare classifiche ma è una delle migliori pizze che abbia mai mangiato, non solo a Milano.

Rossopomodoro LAB
Viale Sabotino, 15 – Milano
Tel. 0258328501