L’odore del miele si trova con una certa frequenza nei vini. E’ un sentore dolce e rotondo, piacevole soprattutto se accompagnato da sentori più freschi a compensare.

Mi dirai, c’è miele e miele: il millefiori o il castagno, l’acacia o il sambuco non sono certo la stessa cosa.
Però direi che l’odore del miele e dei suoi “derivati” (cera d’api, propoli…) è un tratto abbastanza riconoscibile a caratterizzante.
Il miele è un aroma secondario che si sviluppa nel corso della fermentazione alcolica e che è riscontrabile soprattutto nei vini bianchi secchi o nei vini da dessert.
In che vini puoi trovare il miele?
Partiamo dai vini bianchi secchi: è possibile riconoscere il sentore di miele nei vini, magari non giovanissimi, a base di chardonnay, ad esempio nei Montrachet, Corton-Charlemagne o Meursault. Lo stesso vale per molti vini a base di chenin provenienti dalla Loira.
Il sentore di miele si può riscontrare anche nei vini ottenuti da uve botritizzate (attaccate cioè dalla muffa nobile, la Botrytis Cinerea), sia dolci sia secchi, sia italiani sia francesi: Coteaux du Layon o Quarts de Chaume in Loira, vendemmie tardive e SGN dell’Alsazia (gewürztraminer), Sauternes o Barsac a Bordeaux, alcune etichette di verdicchio per stare in Italia…
Nei riesling della Mosella il sentore dolce del miele è presente con una certa regolarità, anche se spesso molto ben integrato e bilanciato da sentori più freschi.
Capitolo a parte meritano gli champagne: il miele non è affatto raro nei BdB ben evoluti.
E tu? Qual è l’ultima volta che hai riconosciuto il miele nel bicchiere?
Diego Mutarelli
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