La storia del vino è ricca di professionisti di altri settori che, folgorati sulla via di Bacco, mollano tutto per dedicarsi alla vigna. Lo stesso accade a Catherine Bernard, giornalista di Libération, che nel 2005 cambia vita per dedicarsi al vino.
Si installa a Saint-Drézéry, non distante da Montpellier (siamo in Languedoc), dedicandosi a poco meno di 5 ettari (carignan, cinsault, grenache noir, marselan, mourvèdre e terret blanc). Azienda che possiamo senz’altro annoverare nel filo dei vini naturali, è certificata biologica e segue le pratiche della biodinamica. Nonostante l’azienda proponga vini estremamente territoriali, l’azienda sceglie di etichettare la sua produzione come semplice Vin de France.
Il vino che abbiamo assaggiato è ottenuto da due vigneti di carignan (uno di questi è ricco di viti centenarie), fermentazione spontanea e macerazione di 7 giorni, affinamento in barriques dai 6 ai 9 mesi a seconda dell’annata.


Le Carignan 2019 – Catherine Bernard
Rosso rubino chiaro e luminoso. Olfatto accattivante che si apre su note di fruttini rossi (lamponi in confettura), ma anche rosa, macchia mediterranea, un nota balsamica e spezie come cannella e liquirizia. Bocca di ottima freschezza e dinamica, scorrevole e dolce di frutto. Il basso tenore alcolico (12,5%) agevola la beva senza svuotare il sorso e ridimensionarne il gusto, anzi la materia è saporitissima nonostante un tannino affusolato e risolto. In chiusura persiste a lungo su ritorni fruttati e di spezie.
Plus: vino naturale di grande pulizia e mirabile equilibrio.
Diego Mutarelli
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