Nel cuore di Avize, in grandi botti alsaziane

Eccoci ancora a parlare di artigiani vignaioli della Champagne; oggi siamo ad Avize, Grand Cru della Côte des Blancs dove l’azienda Fallet-Prévostat, ora passata in mano alle figlie, produce tre Blanc de Blancs, differenti solo per il dosaggio: Brut, Extra Brut e Non Dosè.
Grazie alle scorribande in Champagne di un nostro carissimo amico, Andrea D’Agostino, profondo conoscitore della zona, abbiamo potuto degustare questo champagne Fallet-Crouzet (le figlie sono affiancate dai loro mariti, con relativo cognome in etichetta) Blanc de Blancs Grand Cru Non Dosé: da vigne di oltre settanta anni di età, il vino base (figlio sempre di due annate) riposa un anno in grandi, esauste, botti alsaziane, per poi restare sui lieviti circa sessanta mesi.


L’affinamento in legno è già svelato dal colore, un giallo dorato molto intenso e carico; in bocca si apre lentamente su note di frutta gialla matura, fico, nocciola, crema di arachidi per poi concedere sentori che ricordano la macchia mediterranea fino al salmastro. L’opulenza olfattiva la ritroviamo nel sorso ampio e avvolgente che non manca di regalare, sul finale, freschezza e balsamicità.
Aspettandoci un vino meno strutturato, avevamo in tavola un ottimo sashimi di tonno rosso e una saporita insalata di mare che, ahinoi, non hanno retto il confronto. Da riprovare, restando sul tonno, con un trancio scottato in panatura di pistacchi oppure con acciughe liguri fritte, e perché no, osare con una burrata affumicata.
Tocca tornare in Champagne, Andrea!

Alessandra Gianelli
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Champagne Special Club BdB extra brut Chouilly grand cru 2014 – Vazart Coquart

Siamo nel nord della Côte des Blancs, terra di chardonnay per eccellenza, più verticali e dritti che i comuni più blasonati di Mesnil e Avize, poco più a sud; qui si trova la piccola maison Vazart Coquart giunti ora alla terza generazione, prodotti dall’eccellente rapporto qualità prezzo.

Questo Special Club BdB è il fiore all’occhiello della gamma, da un vigneto di 11 ettari a Chouilly con età media delle viti di 45 anni, esce solo nelle migliori annate, colore oro carico (la veste ricorda più Avize, contraddicendo a quanto detto prima), naso con sbuffi di cedro, scorza di limone, delicata panificazione e zenzero, la bocca è piuttosto ampia, di bella materia, bolla finissima e carezzevole, acidità corretta senza eccessi.

L’ho abbinato a degli splendidi Nigiri di Aji (take away Giapponese di culto per i milanesi), mariage parfait soprattutto con il Nigiri di capesante e scorza di limone.

Gregorio Mulazzani
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Champagne Unisson Franck Bonville e sashimi

La Maison Franck Bonville si trova ad Avize in Côte des Blancs. Abbiamo bevuto lo Champagne Unisson Grand Cru Blanc de Blancs che nasce da un blend di Avize, Oger e Mesnil, quindi siamo nell’Olimpo dello chardonnay. Si tratta di uno splendido assemblaggio di annate 2016 e 2017 con sboccatura 2022 e dosaggio “finalmente normale”, ovvero 6,5 grammi/litro circa, un vino gourmand da bere anche a tutto pasto volendo.

Si presenta con un bel colore oro carico, naso fine di burro di Normandia, zest di agrumi e pan brioche, bolla estremamente fine, sorso elegante ed acidità mai fuori scala a pulire, prezzo davvero molto corretto (come peraltro tutta la gamma di questa piccola maison gestita oggi dalla quarta generazione rappresentata da Olivier Bonville).

L’abbinamento è risultato perfetto con un chirashi di sashimi misto del grande Maestro Haruo Ichikawa dell’omonimo ristorante milanese.

Gregorio Mulazzani
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Champagne brut grand cru 2008 – Pierre Moncuit

Ci troviamo a Le Mesnil sur Oger mitico comune grand cru della Côte des Blancs, qui si produce anche il celeberrimo e costosissimo Clos du Mesnil di Krug.

Pierre Moncuit “maison familiale” dal 1889, circa 20 ettari di solo chardonnay, produce ottimi Blanc de Blancs dal correttissimo rapporto qualità-prezzo.

Nel calice abbiamo l’annata 2008, una delle più importanti degli ultimi anni, Champagne “all’antica” rispetto agli standard zéro dosage che vanno di moda oggi, colore oro intenso, naso di agrumi maturi, lieviti, gesso e propoli, dosaggio tra i 6/7 grammi, bocca di grande materia, bolla fine e acidità un po’ smussata dal dosage e dall’annata “matericamente” ricca, da bere ora e da accompagnare ad un risotto alla milanese (anche con ossobuco) o un pesce grasso accompagnato con dei funghi porcini.

Gregorio Mulazzani
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Due Champagne Blanc de Blancs a confronto

Oggi ti racconto di due interpretazioni molto diverse di Champagne Blanc de Blancs.

Champagne Eloquence Blanc de Blancs Grand Cru Extra Brut – JL Vergnon

Solida realtà di Mesnil, nel cuore pulsante della Côte des Blancs, produttori da 5 generazioni, i Vergnon creano Champagne di carattere, non sottili, di estrema godibilità e capacità di abbinamento a tutto pasto. Proposto – per il blasone della zona – ad un prezzo ancora più che accessibile, questo Eloquence è un Extra Brut dal naso sfaccettato di zenzero, biscotti,  miele, agrumi, evoluzione controllata, bocca di sostanza con bei cenni di mandorla ed elegante fine perlage.

Da affiancare non solo a piatti di pesce al forno ma anche ad esempio ad un ottimo coniglio cucinato in bianco.

Champagne Ozanne Blanc de Blancs Grand Cru Brut – Michel Fallon

Unica etichetta per Michel Fallon (elaborato da Brigitte Fallon), allievo di Selosse, in quel di Avize naturalmente, Blanc de Blancs 100%, prezzo piuttosto proibitivo e quantità molto limitata, assai difficile da reperire, dichiarato senza annata, colore carico “selossiano”, naso altrettanto ricco che spazia dalla nocciola alla scorza di agrumi al miele a note di legno a tratti piuttosto evidenti, cenni di ossidazione, bocca di grande acidità e di materia carichissima, per amanti del genere pur senza arrivare agli estremi di Selosse, personalmente a quei prezzi scelgo altro.

Abbinamento a tavola con piatti piuttosto strutturati come un’anatra o oca al forno.

Gregorio Mulazzani
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Champagne Les bas de Saran Grand Cru – 2008 Philippe Lancelot

Avvertenza: Philippe Lancelot è un produttore ancora sconosciuto al grande pubblico, a nostro avviso non lo sarà ancora per molto quindi prendete nota! 😉 Si tratta di un vigneron biodinamico con begli appezzamenti nel cuore della Côte des Blancs settentrionale e precisamente a Cramant, Avize, Chouilly, Oiry, Epernay et Ay.

Lo Champagne Les bas de Saran Grand Cru Edition 2008 colpisce fin dall’etichetta: in rilievo, color avorio tono su tono. In questa annata memorabile il vino è stato fatto riposare ben 11 anni sui lieviti (sboccatura 07/2020), bassissimo dosaggio 2,5 gr/l e proposto ad un prezzo ragionevolissimo per un prodotto di questa qualità. È ottenuto da vigne di chardonnay dei più bei terroir della Côte des Blancs: Chouilly, lieu dit ‘le fond du bateau’, Cramant ‘le bateau’, Oiry ‘broque aux pierres’ et ‘sur les gros monts’.

Colore scintillante oro con nuances quasi smeraldo, naso che è un profluvio di profumi con la panificazione in primis dalla crosta di pane al lievito, agrumi maturi, cenni di carpaccio d’ananas, confetto di Sulmona, ma è la bocca a stupire per la finezza della bolla, la cremosità e la rotondità del sorso, uno Champagne gourmand da abbinare a carne bianca, risotto al tartufo o un ottimo rombo al forno con patate.

Gregorio Mulazzani
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Champagne Les Chétillons 2013 – Pierre Péters

Pierre Péters, domaine familiare di Mesnil nata nel lontano 1858, nel cuore della Côte des Blancs, è oggi portata avanti dal bravo Rodolphe Péters che negli ultimi anni ha innalzato moltissimo la qualità e ahimè, di conseguenza, anche i prezzi…

Champagne Les Chétillons 2013 – Pierre Péters

Les Chétillons è una cuvée prodotta solo nelle migliori annate, assemblaggio di tre vecchi vigneti del terroir “Chétillons” a Mesnil.
Abbiamo bevuto l’ultima uscita annata 2013 in magnum, formato che regala sempre una marcia in più a tutti i vini, il naso si presenta inizialmente su note calcaree e gessose nettissime, dopo un po’ di tempo nel bicchiere vira sul frutto della passione, carpaccio d’ananas e scorza di limone, la bocca è ancora acidissima, da assestarsi, l’abbiamo aperta troppo presto, ma lo sapevamo, se ne riparla tra 5 anni almeno abbiate la pazienza di tenerla in cantina, non è facile ma in questo caso è obbligatorio.

Onestamente ora di non facile abbinamento in tavola.

Gregorio Mulazzani
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Champagne Vieille Vigne du Levant 2008 – Larmandier-Bernier

Larmandier Bernier non ha certo bisogno di presentazioni: faro della Côte des Blancs è uno dei produttori da anni più in ascesa della zona pur avendo mantenuto un profilo prezzi ancora ragionevole; inoltre, al momento, propone una gamma di cuvées non troppo estesa. Non posso che approvare questa scelta in controtendenza rispetto a quella che in Champagne sembra essere una vera e propria mania: la corsa cioè a chi produce più selezioni micro-parcellari, lieux dits o cru…corsa che sembra più dettata da logiche di marketing che da sostanza.

Questo BdB Vieille Vigne du Levant 2008, biodinamico, dosaggio 2 grammi litro, viene da vecchie vigne di Cramant tra 56 e 80 anni di età, zona nord della Côte des Blancs, naso già abbastanza pronto con note eleganti di tè verde, anice, zenzero e agrumi amari. Ma è la bocca a impressionare per potenza e profondità minerale, quasi tannica, con un palato di importante polpa e acidità, da lasciare in cantina o godere anche ora.

L’abbinamento di uno Champagne di questo tipo non è scontato, non è certo una bollicina da aperitivo o pesce, non abbiate paura di affiancarlo ad un fagiano o un’anatra!

Gregorio Mulazzani
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