Dalla sabbia vulcanica: il piedirosso di Agnanum

Avevo voglia di assaggiare un vino diverso dal solito, un rosso non troppo impegnativo ma comunque interessante. Ho optato per un vino di Agnanum, una piccola azienda agricola di Agnano (NA) di cui ho sentito parlare piuttosto molto bene nell’ultimo periodo.

Raffaele Moccia possiede e cura meticolosamente 4 ettari di vigna su scura sabbia vulcanica. Le vigne, prevalentemente di falanghina e piedirosso, sono piuttosto vecchie e crescono sulla sommità di storiche colline vulcaniche.

Ho deciso di stappare il vino base dell’azienda, l’IGT chiamato “Sabbia Vulcanica” ottenuto da uve piedirosso:

Piedirosso Campania IGT “Sabbia Vulcanica” 2016 – Agnanum

Il vino ha un olfatto ben definito di fruttini rossi macerati (lamponi), viola, una nota netta di mineralità scura. La bocca è semplice ma intensa e di personalità, l’attacco è di buon volume ma il sorso rimane agile grazie ad un corpo piuttosto esile; il vino ne guadagna in bevibilità. Lo sviluppo è comunque di buona articolazione nonostante una certa rapidità nell’arrivare in fin di bocca. Il finale coinvolge grazie ad un tannino presente in chiusura ed una intensa sapidità.

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Una Lacryma dal Vesuvio

Ti ho già parlato della notissima denominazione Lacryma Christi e della sua orgine. In quell’occasione avevo assaggiato la versione in rosso del vino proveniente dalle pendici del Vesuvio.

Oggi ti parlo invece della versione in bianco ottenuta, nella fattispecie, dai vitigni Coda di Volpe, Greco e Falanghina.

Lacryma Christi del Vesuvio Bianco 2015 – Vigna delle Ginestre
Lacryma Christi del Vesuvio Bianco 2015 – Vigna delle Ginestre

Lacryma Christi del Vesuvio Bianco 2015 – Vigna delle Ginestre (Azienda Agricola Giacomo Ascione)

Giallo dorato chiaro con riflessi verdi, l’olfatto si apre su toni di gomma (elastico) un po’ troppo insistiti, ma ad un certo punto escono fuori i fiori bianchi, il muschio, la pesca matura, la scorza di agrumi. Una mineralità affumicata e soffusa avviluppa e ricompone tutti i sentori sentiti in precedenza.

La bocca è morbida in ingresso, il calore alcolico è tenuto sotto controllo da polpa, acidità e sapidità marina che è ben presente anche in retrolfazione. Buona la persistenza.

Plus: vino interessante e con una sua originalità soprattutto al naso

Minus: il sorso è leggermente seduto sulle morbidezze, lo avrei preferito con maggiore articolazione e dinamica

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