Ti ho già parlato della notissima denominazione Lacryma Christi e della sua orgine. In quell’occasione avevo assaggiato la versione in rosso del vino proveniente dalle pendici del Vesuvio.
Oggi ti parlo invece della versione in bianco ottenuta, nella fattispecie, dai vitigni Coda di Volpe, Greco e Falanghina.

Lacryma Christi del Vesuvio Bianco 2015 – Vigna delle Ginestre (Azienda Agricola Giacomo Ascione)
Giallo dorato chiaro con riflessi verdi, l’olfatto si apre su toni di gomma (elastico) un po’ troppo insistiti, ma ad un certo punto escono fuori i fiori bianchi, il muschio, la pesca matura, la scorza di agrumi. Una mineralità affumicata e soffusa avviluppa e ricompone tutti i sentori sentiti in precedenza.
La bocca è morbida in ingresso, il calore alcolico è tenuto sotto controllo da polpa, acidità e sapidità marina che è ben presente anche in retrolfazione. Buona la persistenza.
Plus: vino interessante e con una sua originalità soprattutto al naso
Minus: il sorso è leggermente seduto sulle morbidezze, lo avrei preferito con maggiore articolazione e dinamica
80