Erano mesi che sentivo dire, da fonti affidabili e generalmente in linea con le mie preferenze enologiche, che Maxim Magnon era uno dei produttori naturali più interessanti di Francia. Ed ecco che, avvistato in un bistrot francese, non me lo sono lasciato scappare!
Borgognone di nascita e di studi, dopo formative esperienze in affiancamento a personaggi quali Didier Barral and Jean Foillard, Maxim acquista nel 2002 alcune vecchie vigne quasi abbandonate in Languedoc. L’azienda è biologica e biodinamica e attualmente gli ettari vitati sono 11, tutte vigne ad alberello di oltre 50 anni di età e su terreni scistosi e calcarei, spesso dalle pendenze rilevanti. Diversamente da altri produttori naturali i vini del domaine rivendicano in etichetta l’AOC di appartenenza, Corbières.

Corbières AOC “La Bégou” 2017 – Maxim Magnon
Il vino è ottenuto da un blend di tre uve: 50% grenache gris, 35% grenache blanc, 15% carignan gris. Fermenta in legno e affina 10 mesi in barrique esauste.
Paglierino con riflessi oro, naso di frutta bianca (pera acerba), fiori di campo, mineralità rocciosa ma sottile, scorza di agrumi.
Bocca di grande intensità, saporita, potente, di buona freschezza e allungo sapido, senza alcun eccesso alcolico.
Chiude di grande lunghezza e sapidità su ritorni agrumati e minerali.
Plus: vino di personalità e precisione, nei vini naturali le due cose possono andare a braccetto, anche se non sempre succede. Soprattutto sul vino bianco mi aspettavo qualche eccesso alcolico o una certa grassezza da contenere e invece il vino, pur nella sua solarità, resta equilibrato e ficcante. Toccherà mettersi alla ricerca dei suoi vini rossi!
Diego Mutarelli
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