Ronco Severo: Colli Orientali del Friuli in veste orange

Ronco Severo si trova a Prepotto (UD) nel cuore dei Colli Orientali del Friuli. Era da tempo che avrei voluto incontrare questo produttore … mi affascinava questo alfiere dei vini macerati, i cosiddetti orange wine, che non si trovava né nel Collio né nel Carso, dova la pratica della macerazione sulle bucce per i vini bianchi è senz’altro più diffusa.

Ronco Severo
Ronco Severo

Ma chi è Stefano Novello e la sua Ronco Severo? Chi è questo alieno dei Colli Orientali del Friuli? “Prima ero quello che produceva tisane e non vini, ora pare che faccia vino buono” si schermisce il produttore.

Stefano Novello fa studi di enologia e dopo varie esperienze all’Estero torna in azienda ad aiutare il padre. Gli affari andavano bene ma lui sente il bisogno di cambiare qualcosa, di dare all’azienda un’impronta diversa abbracciando il biologico e i vini cosiddetti naturali. La scelta delle macerazioni in rosso anche per i vini bianchi è stata una naturale conseguenza: “Con tutta la fatica e l’amore che dedico alle mie uve che senso avrebbe avuto buttarne via le bucce, ricche di precursori aromatici e lieviti, dopo poche ore di macerazione?”.

Da allora, siamo nel ’99, le macerazioni sono prolungate anche per i vini bianchi ed avvengono in tini troncoconici di rovere.

Stefano Novello - Ronco Severo
Stefano Novello – Ronco Severo

All’inizio non è per nulla facile: la famiglia ed i clienti non capiscono il cambio di rotta ma Stefano Novello non si arrende. E’ di quegli anni la bellissima etichetta che rappresenta la voglia del produttore di mettersi in gioco, di guardare in avanti anche correndo qualche rischio, con la curiosità e la spavalderia di un bambino che sale su una sedia alla ricerca di un nuovo e precario punto di equilibrio…

Ho avuto modo di assaggiare molti vini di Ronco Severo e di seguito ti riporto le mie impressioni. Naturalmente per una valutazione più approfondita ti do appuntamento qui su Vinocondiviso tra qualche tempo, quando avrò degustato con calma i vini che ho acquistato in azienda!

Venezia Giulia IGT Pinot Grigio 2015: colore arancio acceso e luminoso, al naso molto bello di rose e fragoline di bosco, grandissima bevibilità per un sorso fine, elegante, succoso e sapido. Non lunghissima la persistenza ma questo pinot grigio è perfettamente equilibrato con un alcol ben sotto controllo anche grazie ad una piacevole nota tannica. Delizioso.

Delle Venezie IGT Ribolla Gialla 2014: colore dorato carico, la macerazione si vede e si sente: al naso netta la mineralità ed un tocco di anice, poi mandorla, nespola, erbe aromatiche appena accennate. La bocca succosa e sapida, molto ricca ma di buona profondità. Giovanissimo.

Friuli Colli Orientali Friulano Riserva 2014: da un vigneto del 1972 di tocai, in questa annata l’uva è stata colpita da botrytis cinerea e per questo motivo non ha fatto la classica macerazione in rosso. Al naso apre con un intrigante tocco affumicato, poi frutta gialla, scorza di agrumi, bocca molto completa, sferica e sapidissima. Convincente.

Friulano Riserva 2015 (atto a diventare, campione da botte): questo friulano fa invece ben due mesi di macerazione sulle bucce. Al naso mandorla dolce, fiori bianchi, pera, bocca piuttosto alcolica ma equilibrata e sapida. Promette bene.

Tocai Friulano 2004 - Ronco Severo
Tocai Friulano 2004 – Ronco Severo

Colli Orientali del Friuli Tocai Friulano 2004: colore orange dovuto sia all’evoluzione in bottiglia sia alla macerazione (sebbene non lunghissima in questa annata). Al naso erbe aromatiche, albicocca, spezie, con bocca severa acida e tannica, saporitissima e profonda. Sorprendente. 

Venezia Giulia IGT Severo Bianco 2010: un blend da friulano, chardonnay e picolit. Olfatto che si esprime sulla frutta matura di una certa dolcezza. Il vino più ampio e morbido tra quelli assaggiati.

Friuli Colli Orientali Schioppettino di Prepotto 2013: bellissimo naso di pepe verde e frutta a bacca nera, poi asfalto e spezie. La dinamica gustativa dettata da un tannino croccante e saporito corroborato da un’acidità molto pronunciata. Durerà in eterno. Molto molto buono!

Friuli Colli Orientali Merlot Riserva Artiûl 2013: sei mesi di fermentazione in legno grande e 3 anni di barrique per questo merlot in purezza piuttosto ambizioso: prugna, spezie, cioccolato, mirtillo, pepe, vegetale appena accennato…ha tutto per diventare un grande merlot friulano. Va solo aspettato per smaltire un tocco boisé appena invadente. Vino gustoso e di ottima beva ma anche lungo e potente. Da attendere con fiducia.

 

Cosa hanno in comune i fratelli Vodopivec e l’artista Emilio Isgrò?

In questo blog, come sai, tratto il vino in modo piuttosto diretto e semplice, con la voglia di includere il lettore e farlo partecipare. La finalità è chiara fin dal nome del blog: la condivisione del vino e di tutto ciò che vi ruota intorno.

Spero che il titolo di questo post non scoraggi nessuno ma, dopo aver bevuto la vitovska di Vodopivec e aver visitato un’esposizione dedicata al lavoro dell’artista Emilio Isgrò, non potevo esimermi dall’unire i puntini…ovvero dal mettere in relazione due espressioni culturali solo apparentemente distanti: il vino e l’arte contemporanea.

Isgrò ha innovato il linguaggio artistico soprattutto grazie ad un gesto apparentemente semplice eppure rivoluzionario: la cancellatura. L’artista ha cancellato parole, frasi, testi senza eliminarli ma affogandoli in macchie nere e lasciando emergere dal testo cancellato solo pochi e significativi frammenti.

Emilio Isgrò
Emilio Isgrò (Credits: boxartgallery.com)

La cancellatura è distruzione e costruzione insieme, la negazione serve ad affermare un significato altro. L’artista ha così cancellato molti testi tra cui i Promessi Sposi, la Costituzione Italiana, carte geografiche, persino il debito pubblico! E anche se stesso con “Dichiaro di non essere Emilio Isgrò” (1971).

E veniamo ora al vino di Vodopivec. Ci troviamo in Carso, a Sgonico (TS). Il vitigno bianco della zona è la vitovska di cui ti ho parlato anche in altre occasioni (ad esempio qui oppure qui). Il produttore si dedica esclusivamente alla vitovska, oltre 10.000 piante (alberello) per ettaro, sferzate dalla bora. Il vino è ottenuto da una macerazione in rosso, ovvero da una macerazione sulle bucce di ben 6 mesi in anfore di terracotta interrate. Quindi l’affinamento prosegue in botti grandi per due anni. Nessun utilizzo di pratiche enologiche più o meno invasive: Vodopivec ripudia il controllo della temperatura, l’aggiunta di enzimi, di lieviti o di altri stabilizzanti chimico-fisici.

Venezia Giulia IGT Vitovska 2006 - Vodopivec
Venezia Giulia IGT Vitovska 2006 – Vodopivec

Venezia Giulia IGT Vitovska 2006 – Vodopivec

Color ambra, al naso subito ti colpiscono sensazioni di roccia spaccata, anzi scoglio, tè bianco, poi è un susseguirsi di timo, scorza di agrumi, cumino, un’eco lontana di uva passa sotto spirito, pinoli e resina…l’olfatto è un ottovolante insomma. Il vino in bocca ha una certa ampiezza, muscoloso ma non grasso, tutta fibra. La progressione è precisa, senza intoppi: le morbidezze gliceriche dialogano con un’acidità veemente ma mai preponderante, integrata perfettamente nel corpo del vino. La sensazione tattile in chiusura è di saporita astringenza, il tannino ti sorprende per “densità” ma non è ruvido, bensì finissimo. La sapidità chiude il cerchio nel retrolfatto marino e boschivo insieme.

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Veniamo ora alle cancellature di Vodopivec. Quali caratteristiche risultano cancellate in questo vino? Parto dalla grassezza: non è un vino grasso, potente e concentrato sì, ma non grasso. E’ un vino privo di sinuose dolcezze ma, non è neppure un  vino tutto acidità: l’acidità c’è ed è ben presente ma gioca sottotraccia, non prorompe mai sulla scena, è però l’artefice della progressione del vino. E’ forse un vino minimalista? Ma no! Non è certo un vino “in sottrazione”, semmai in cancellazione. Non è un vino barocco e non è neppure un vino fruttato come certi vini orange: cancellate le sensazioni di albicocca disidratata o frutta esotica… al massimo un po’ di agrumi e un ricordo di uva passa in lontananza. Un vino che cancella anche le sensazioni di ossidazione frequenti in questa tipologia: per contro il sorso si dipana come fosse un infuso e poi chiude – aromaticamente non come calore alcolico – come un grande distillato.

Diego Mutarelli
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