Raro Perpetuo ‘9 ‘0 ‘1 di Radovič, il terrano più elegante

Il terrano è un vitigno scorbutico, dall’acidità quasi indomabile e che dà origine in Carso a vini ruspanti e saporiti, riconoscibili e originali. Alcuni produttori da tempo vinificano il terrano con cura ottenendo risultati di tutto rilievo. E’ però la prima volta che incontriamo un terrano di questa eleganza e armonia.

Raro Perpetuo ‘9 ‘0 ‘1 – Radovič

Si tratta di un “esperimento” di Peter Radovič (esperimento che ci risulta verrà replicato) che assembla tre diverse annate di terrano (2019, 2020 e 2021) e che dà vita, in questo primo tentativo, a solo 270 bottiglie. La fermentazione avviene con lieviti indigeni ed una lunga macerazione sulle bucce, quindi il vino sosta in una botte di rovere esausta.

Il risultato è un vino di un bel colore rubino intenso con riflessi che vanno dal blu al porpora. Al naso si riconoscono netti i frutti di rovo (more, gelsi), quindi un tocco vegetale di canniccio/fieno e qualche spezie che rimanda al pepe verde e all’eucalipto.

Il sorso è gustosissimo, di buon volume, di una certa morbida avvolgenza il tutto però innervato da una scalpitante acidità che non deborda mai, anzi sostiene lo sviluppo come da dietro le quinte, senza rubare mai la scena alla dolcezza del frutto. Il vino è dinamico, leggero (12,5%) eppure di grande personalità. Il tannino in chiusura dà grip e allungo sapido.

Plus: un vino naturale dall’eleganza sopraffina.

Diego Mutarelli
Facebook: @vinocondiviso
Instagram: @vinocondiviso
WhatsApp: Canale WhatsApp

La vitovska ha trovato un nuovo grande interprete: Radovič

Abbiamo parlato di vitovska con una certa frequenza in questi ultimi anni. Si tratta infatti del vitigno a bacca bianca più nobile del Carso e che, a nostro avviso, incarna al meglio una certa visione del vino bianco contemporaneo. I migliori interpreti riescono infatti ad ottenere vini bianchi minerali e freschi, poco alcolici e dalla grande beva, senza rinunciare a dinamica e stratificazione. Il tutto in un terroir non certo semplice, il Carso ha un clima siccitoso in estate e rigido in inverno, le vigne si trovano su pendenze notevoli e su un suolo fatto di roccia calcarea e poca terra, la bora soffia senza sosta…ma si sa, spesso il vino buono nasce dai contesti più sfidanti.

Da qualche tempo tra i migliori vignaioli del Carso, ovvero Zidarich, Vodopivec, Skerk, Kante, Skerlj…sì è affacciato il giovane Peter Radovič, dell’Azienda Agricola Radovič. Per maggiori informazione sull’azienda ti invitiamo a leggere quanto avevamo riportato in questo post dello scorso anno; dedichiamoci invece al vino ottenuto da vitovska, il Marmor.

Vino Bianco “Marmor” 2021– Radovič

Si tratta di un vino ottenuto da 100% vitovska, macerata 7 giorni in tini di pietra carsica, fermentazione spontanea, 12 mesi di affinamento in legno usato, 2 mesi in acciaio inox prima dell’imbottigliamento. Dell’annata 2021 sono state prodotte solo 1.022 bottiglie di Marmor.

Giallo paglierino con riflessi dorati il colore. L’olfatto è un fantastico ossimoro nordico-mediterraneo: macchia mediterranea e roccia, pesca bianca e pietra focaia, un tocco di scorza di agrumi. Sorso dalla trama fitta e saporita, il liquido è caratterizzato da alcolicità contenuta (12,5%) ma materia gustosa, si distende grazie ad un’acidità ben presente e ravvivante, dinamica e allungo sono quelli di un grande vino. Chiude su ritorni di agrumi e note salmastre.

Plus: vino profondo, fresco ed elegante, dalla beva trascinante che nasce dalla mano di un vignaiolo di talento che rispetta ed esalta l’espressione della vitovska del Carso.

Diego Mutarelli
Facebook: @vinocondiviso
Instagram: @vinocondiviso
WhatsApp: Canale WhatsApp

Questo vino del Carso è un Inkanto!

La magia del Carso e dei suo vini periodicamente ci ammalia. Questa volta parliamo di un produttore artigiano molto piccolo ma che sta già facendo parlare di sé da qualche anno. Si tratta dell’Azienda Agricola Radovič, una realtà che si dedica all’agricoltura da quattro generazioni. Ancora oggi l’impostazione è diversificata e lontana dalla monocoltura, infatti oltre alla vigna l’azienda possiede olivi, alberi da frutto ed api.

Torniamo però al vino, che è seguito in particolare dal poco più che trentenne Peter Radovič. Un ettaro di vigna, rese molto basse come il territorio aspro e difficile impone, sono quindi poche le bottiglie prodotte ogni anno. Le varietà presenti in vigna sono quelle autoctone, ovvero vitovska, malvasia istriana, terrano (oltre ad un “misterioso” vitigno di cui parleremo tra poco).

Abbiamo assaggiato l’Inkanto 2021, uvaggio ottenuto da una vigna mista, le cui varietà vengono raccolte e vinificate tutte assieme. Il blend è composto da circa il 33% di vitovska, il 33% di malvasia istriana e, a completamento, tre varietà sconosciute, o meglio fuori dal catalogo ampelografico. Di recente l’azienda ha scoperto che una di queste varietà è riconducibile alla glera, l’altra ad un particolare tipo di malvasia (biotipo della malvasia di Aurisina), mentre la terza varietà rimane ancora misteriosa.

Vino Bianco “Inkanto” 2021 – Radovič

Il vino che abbiamo nel calice effettua una macerazione non prolungata (3 giorni), fermenta spontaneamente e affina 12 mesi in botte, seguiti da 2 mesi di acciaio al fine di ottenere una decantazione naturale e quindi, da ultimo, 6 mesi in bottiglia. Solo 776 le bottiglie prodotte. La veste è un giallo paglierino con riflessi dorati. Il naso è delicato, fine e mutevole: parte su una nota di albicocca non matura, poi a seguire fiori di campo, foglia di menta, macchia mediterranea e delicata scia vegetale (felce), da ultimo, in sottofondo, una sussurrata eppure presente nota marina.

In bocca è essenziale, senza alcuna grassezza, con tenore alcolico limitato (12,5%) che supporta adeguatamente un vino dal corpo sottile e agile ma per nulla debole. Il vino invece è ben presente in bocca, concentrato nel sapore e di ottimo sviluppo e dinamica, l’acidità rende il sorso succoso fino alla chiusura che è lunga su netti ritorni salmastri.

Un vino perfetto per un bel piatto di spaghetti alle vongole e più in generale da abbinare ai molluschi.

Plus: un vino di impostazione naturale, spontaneo e immediato, ma preciso e ricco di dettagli e sfumature che rimandano immediatamente al territorio di origine.

Diego Mutarelli
Facebook: @vinocondiviso
Instagram: @vinocondiviso