Questo vino sonnecchiava nella mia cantina da tempo e ben mi guardavo dal destarlo. Il pre-giudizio sui vini di Banfi unito alla convinzione di quanti danni abbiano fatto i vitigni “migliorativi” in Toscana (soprattutto dalle parti di Montalcino) mi teneva lontano dalla bottiglia. Poi ho deciso che dovevo farlo, per il bene dei miei 25 lettori e per scopo – quantomeno – didattico. Pronto ad ingaggiare una sfida alla Rocky l’ho infine bevuto!
Sant’Antimo DOC “SummuS” 1998 – Castello Banfi
Il colore del vino è integro, rubino intenso e carico con solo qualche sfumatura che vira al granato. Mi aspetto note vanigliate dovute alla lunga sosta in barrique ed invece il naso è sorpreso da una certa complessità: prugna, note balsamiche, cioccolatino alla ciliegia, asfalto, fiori macerati, pepe verde, delicato peperone arrostito e tabacco. Il blend di Sangiovese (45%), Cabernet Sauvignon (40%) e Syraz (15%) insomma.
La bocca è piuttosto larga, giocata sulle morbidezze con un tannino ormai risolto e con una dinamica piuttosto semplice, manca di un po’ di grip. Chiude leggermente amaricante (tannini da legno) e con una persistenza solo discreta.
82
Nel complesso il vino non ha sfigurato, lontano dai profili di vino che amo (manca un po’ di nerbo, di sapidità e profondità) però distante dal vino caricaturale che, colpevolmente, mi aspettavo.
Insomma Rocky: “non fa male, non fa male non fa male!”