Champagne 82/15 extra brut Chouilly grand cru – Vazart Coquart

Di questo ottimo produttore, di cui abbiamo già parlato, ecco un altro stupendo Blanc de Blancs, prodotto in solo 1669 bottiglie, assemblaggio di una reserve perpetuelle dal 1982 e ultima annata 2015 (da cui il nome dell’etichetta). Dosaggio 1 gr/l quindi quasi zero, mise en cave nel 2017 con sboccatura 2022.

Bellissimo colore oro abbastanza carico, naso finissimo di zenzero, agrumi, gesso, nessuna ossidazione, freschissimo al sorso con, in bocca, una sensazione cremosa e carezzevole dalla bolla finissima. La materia è però importante bilanciata da una giusta acidità, acquistate quel che potete di Vazart-Coquart perché ahimé i prezzi hanno cominciato a salire…

Ottimo abbinamento con filetti di merluzzo al forno con pomodori olive e capperi e un’insalata di polpo, ma si può tentare agevolmente anche qualcosa di più consistente, penso ad esempio ad un rombo con patate e funghi porcini o una rana pescatrice.

Gregorio Mulazzani
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Champagne Special Club BdB extra brut Chouilly grand cru 2014 – Vazart Coquart

Siamo nel nord della Côte des Blancs, terra di chardonnay per eccellenza, più verticali e dritti che i comuni più blasonati di Mesnil e Avize, poco più a sud; qui si trova la piccola maison Vazart Coquart giunti ora alla terza generazione, prodotti dall’eccellente rapporto qualità prezzo.

Questo Special Club BdB è il fiore all’occhiello della gamma, da un vigneto di 11 ettari a Chouilly con età media delle viti di 45 anni, esce solo nelle migliori annate, colore oro carico (la veste ricorda più Avize, contraddicendo a quanto detto prima), naso con sbuffi di cedro, scorza di limone, delicata panificazione e zenzero, la bocca è piuttosto ampia, di bella materia, bolla finissima e carezzevole, acidità corretta senza eccessi.

L’ho abbinato a degli splendidi Nigiri di Aji (take away Giapponese di culto per i milanesi), mariage parfait soprattutto con il Nigiri di capesante e scorza di limone.

Gregorio Mulazzani
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Bollicine, Jura e…calci di rigore

Per esorcizzare i calci di rigore della fase finale degli Europei di Calcio non c’è nulla di meglio di occupare gusto e olfatto con il nostro amato “liquido odoroso” (cit.). Sempre con un occhio alla televisione, naturalmente.

E così tra un gol e una parata ecco cosa abbiamo bevuto:

Franciacorta Satèn Riserva Brut 2014 – Corte Fusia

L’Italia scende in campo fuoricasa, di fronte alle bollicine più nobili di Francia, ma senza alcun complesso di inferiorità. Il calice è giallo dorato con riflessi verde oro, il perlage è sottile e continuo. Naso molto giocato sull’eleganza, palleggio semplice, senza strappi o colpi da fuoriclasse, ma molto efficace: fiori, zucchero a velo, agrumi, qualche nota di panificazione. La bollicina accarezza il palato con delicatezza e costanza, il sorso è gustoso, morbido con acidità ben integrata che accompagna il vino verso un finale sapido e lungo.

Champagne blanc de blancs “Grand Bouquet” 2014 – Vazart Coquart

Giallo paglierino con riflessi oro. Olfatto minerale (calcare, gesso), fiori bianchi, mela verde … nessun cedimento alla pasticceria e dolcezze assortite insomma. La bocca è, corrispondentemente, molto fresca, verticale e mobile, il sorso lascia una scia delicatamente vegetale ma la chiusura è ficcante e sapida.

Arbois Trousseau “Le Clousot” 2018 – Michel Gahier

Vino di cui abbiamo già parlato e che in questa occasione si è espresso su binari diversi, anche se non divergenti, rispetto alla bottiglia precedente. Parte molto sulfureo, ferroso, animale, poi sangue e grafite, infine il quadro si rasserena dapprima su note di mirtillo per poi tendere verso l’arancia. Insomma, naso ammaliante per gli amanti del genere. Se servito fresco di cantina, come nel nostro caso, ha una beva compulsiva, facile, eppure non banale. L’acidità guida il sorso e concorre a distendere una materia fitta anche se non possente. Il tannino fa capolino in chiusura contribuendo ad allungare la persistenza del vino.

Diego Mutarelli
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