Fin dalla sua nascita Vinocondiviso è stato pensato come un progetto aperto ai contributi dei lettori. Riceviamo da uno di questi, un giovane enologo, un pezzo che abbiamo deciso di condividere. L’autore naturalmente non parla di aziende con cui collabora, quindi nessun conflitto di interesse!
In un mondo del vino messo a soqquadro dall’emergenza che stiamo vivendo – con lavoratori in ferie forzate, ordini bloccati, fiere posticipate o annullate – c’è qualcosa che fortunatamente non cambia. È la vigoria della vigna, che riprende, con il pianto in questo periodo, la propria fase vegetativa. La vigna, che è parte della natura, non si ferma.
Noi invece, in quarantena forzata, ne approfittiamo per fare ordine nella nostra vita e, perché no, nella nostra cantina.
Ho così avuto modo di riscoprire due vini che mi ricordano un giorno a cui sono particolarmente legato: il mio matrimonio!
La prima bottiglia è stata un regalo di alcuni colleghi, la seconda una scoperta fatta per caso in un’edizione passata di Vinitaly. Due proposte geograficamente lontane, ma con alcuni punti in comune, a partire dalla loro scorrevolezza, due vini che potremmo definire quotidiani, nella migliore accezione del termine.

La prima bottiglia che vi propongo si chiama Ardarì, un bianco veneto IGT dell’azienda agricola Terre di Molina, annata 2016 e 12% di alcool. Un vino bianco perfetto per aperitivo ma anche per accompagnare un pasto non troppo impegnativo. Da bere piuttosto freddo.
Di colore giallo paglierino, al naso si evince la presenza di uve aromatiche nell’uvaggio: fiori bianchi e note fruttate di mela verde e pesca a polpa bianca. Al gusto la sapidità è perfetta. Tutte le caratteristiche sono molto equilibrate tra loro.
Mi metto alla ricerca di notizie sull’azienda. Terre di Molina si trova nel Comune di Fumane (Vr), territorio famoso per la produzione di Valpolicella (zona Classica). Il vigneto, a 450 m s.l.m., è costituito principalmente da uve autoctone di trebianello e altre varietà aromatiche.
Oltre alla produzione di vino ed altri prodotti, l’azienda si propone come fattoria didattica con attività e laboratori. Da segnare nel taccuino per una prossima visita!
Di norma, dopo la proposta di un bianco fermo si dovrebbe cambiare tipologia. Invece no, la mia scelta ricade in Pollio. Un vino bianco della DOC Siracusa, annata 2018 e 12,5% alcool. Cantine Pupillo è l’azienda che propone questo moscato bianco. Dal colore giallo paglierino, il sentore caratteristico di agrumi all’olfatto e il contenuto zuccherino ben bilanciato da sapidità e acidità. Potrebbe essere proposto sia per un aperitivo che per concludere un pranzo o una cena con un dolce cremoso.

Per capire la scelta del nome bisogna riscoprire la storia antica di quel territorio. Una regione, quella siciliana, ricca di contaminazioni, tra cui quella greca. Siamo tra il terzo e il quarto secolo a.C., Pollio (o Pollis) è il re siracusano che governa quel territorio e che dona il suo nome a quel vino aromatico addolcito con miele. Non è certa l’esistenza di quel regnante ma il vino è considerato uno tra i più antichi d’Italia.
Presso l’azienda agricola è possibile prenotare degustazioni ma anche usufruire della struttura per ricevimenti o feste.
Come anticipato, due vini originari di luoghi distanti tra loro ma con alcune caratteristiche comuni. Tra queste, la bevibilità, ingrediente necessario in questi giorni passati rinchiusi in quarantena!
M.S.