Centanni, una storia di famiglia

Oggi, a seguito di un’istruttiva visita in azienda, parliamo di una cantina – Vini Centanni – che da tre generazioni custodisce e rappresenta il Piceno ed è ora guidata magistralmente da Giacomo Centanni che, fatto tesoro dei consigli del padre e del nonno, porta avanti un concetto di fare vino nel rispetto del territorio e delle sue leggi. L’azienda agricola, certificata biologica, si trova a Montefiore dell’Aso, un delizioso borgo posto in collina incastonato tra le valli del fiume Aso e del torrente Menocchia.

I vigneti sono tutti di proprietà e sono localizzati in media a 150 metri sul livello del mare con una disposizione ovest e nord-ovest che garantisce un’esposizione particolarmente favorevole alla realizzazione dei vini DOC e IGP.

Tutto il processo è guidato dalla tradizione, un bagaglio culturale che esprime un sapere di famiglia e la voglia di riscoprire e trasmettere i propri valori nel rispetto delle tecniche tradizionali senza rinunciare all’ausilio delle nuove tecnologie. Un mix vincente di tradizione e innovazione, che ritroviamo dalle fasi iniziali del processo produttivo fino alla confezione finale con una linea di vini affinati in acciaio o legno e dotati di tappo in vetro.

I vitigni impiegati rientrano nel ventaglio dei vitigni autoctoni del territorio Piceno come il pecorino e la passerina tra quelli a bacca bianca e il montepulciano e il sangiovese tra quelli a bacca nera.

La degustazione inizia con la linea vendemmia tardiva, si tratta di vini derivanti da vigne di almeno 25 anni e i cui frutti arrivano a maturazione più tardi rispetto ai vigneti più giovani. Da questa prerogativa è nata l’idea di creare vini che Giacomo ama definire “naturalmente slow” e che è pensata per il mondo della ristorazione. Abbiamo assaggiato i quattro vini di questa gamma, ovvero “Cimula” Passerina Docg, “Canapale” Pecorino Docg, “Renarie” Rosso Piceno Superiore Doc (un blend di montepulciano e sangiovese) e, infine, “Floralia” un Marche Rosato Igp bio.

La degustazione del passerina Cimula 2022 ha suscitato delle grandi emozioni dal punto di vista olfattivo e gustativo in quanto la vendemmia tardiva arricchisce il vino di un tenore alcolico di tutto rispetto mentre il colore vira sul giallo paglierino dai riflessi dorati. Infine una nota di cedro candito e una buona morbidezza fanno del Cimula una passerina sui generis. A seguire un calice di Canapale 2022, un pecorino da vendemmia tardiva che non ha tradito le aspettative e si è presentato in tutte le sue peculiarità, quindi un bel colore giallo paglierino con riflessi dorati e una notevole acidità, una buona struttura e note di frutta esotica e nuance di salvia. A chiudere la linea vendemmia tardiva un calice di Renarie 2021, un Rosso Piceno Superiore Doc composto da un 80% di montepulciano e un 20% di sangiovese di grande morbidezza ed eleganza.

L’esperienza degustativa prosegue con Puro Centanni Rosso 2022 un vino senza solfiti aggiunti ottenuto da uve provenienti da diverse varietà a bacca rossa, un taglio studiato dopo moltissime prove svolte per anni da Giacomo Centanni. Il vino si muove con leggiadria nel calice e una nota di frutta cotta caratterizza la bevuta.

La proposta enologica vira verso le riserve, una linea affinata in legno composta dal Santa Maria Pecorino 2021, una bella espressione del vitigno affinata in barrique e dal PrimoDelia 2019 un Marche Rosso Igt affinato in barrique e frutto di 5 tipologie di vitigni autoctoni ed internazionali, un segreto tramandato dai nonni Primo e Delia. Per il Santa Maria il passaggio in barrique aggiunge ai sentori tipici del pecorino una elegante nota vanigliata. Il PrimoDelia si veste invece di un colore rosso rubino intenso e il sorso risulta pieno e corposo con un richiamo alle note fruttate, erbacee e tostate con una discreta persistenza.

Una chiusura di degustazione degna dello stile della cantina Centanni, uno scrigno raro che racchiude perle di rara bellezza: la famiglia, la tradizione, il territorio e il rispetto della natura.

Walter Gaetani

Lascia un commento