In Italia se ne è parlato poco ma in Francia ha fatto scalpore, lo scorso 2 febbraio, il servizio della trasmissione di inchiesta di France 2 – Cash Investigation – intitolato “Prodotti chimici, i nostri bambini in pericolo” (traduzione mia).
Ne ha parlato diffusamente anche La Revue du Vin de France, di gran lunga la più autorevole rivista di settore in Francia.
I giornalisti si sono recati in Médoc ed hanno incontrato i bambini di una scuola circondata dalla vigne. Bellissima scuola dirai tu (ed ho pensato anche io) ma…amara sorpresa! Analizzando i capelli dei bambini sono stati rilevati tassi di pesticidi del tutto fuori controllo.
Lo stesso ministro dell’agricoltura, interpellato in proposito, si è dimostrato allarmato per un utilizzo eccessivo di pesticidi, in particolare nelle regioni vitivinicole Gironde e Marne.
Grazie ad inchieste di questo tipo anche nel Médoc la sensibilizzazione ad un uso moderato dei pesticidi e della chimica in vigna si sta facendo strada. I primi a rimetterci in salute, oltre che in reputazione, sono infatti proprio i vignaioli e le loro famiglie. Ad oggi sono quasi 8.000 gli ettari del terroir bordolese coltivati in biologico, compresi alcuni crus classés (Pontet-Canet, Palmer).
Cosa ne pensi? Sei un produttore e vuoi dire la tua?
2 pensieri su “Pesticidi in vigna: i produttori sono le prime “vittime””