Il vino, la vigna e le sue atmosfere sono state spesso scenario ideale per film più o meno riusciti. Mondovino di Jonathan Nossiter (2004), Sideways – In viaggio con Jack (2004) del regista Alexander Payne, Un’ottima annata (2006) di Ridley Scott sono i film più noti di questo filone.

Le Monde, l’austero quotidiano francese, riporta che è stato quasi ultimato un nuovo lungometraggio, questa volta prodotto in Francia e diretto da un registra francese. Potremmo dire: la risposta transalpina al cinema americano. Si tratta del film Le Vin e le vent di Cédric Klapisch, già autore di L’appartamento spagnolo e Bambole russe.
Il film, girato in Borgogna tra Meursault e Chassagne-Montrachet, racconta la storia di una famiglia di vignaioli alle prese con le delicate incombenze del passaggio generazionale della proprietà. Sono tre i figli che si “contendono” il domaine, eredi legittimi ma con inclinazioni diverse.
Il film in realtà mette il dito nella piaga di una situazione che in Francia, ma non solo, è sempre più complessa. Il passaggio generazionale per le imprese familiari è da sempre traumatico, ma nel mondo del vino tutto si complica. In alcuni territori i prezzi delle terra sono aumentati moltissimo negli ultimi decenni e le implicazioni di una successione non sono solo affettive e di competenza, ma anche fiscali. Non è detto insomma che l’erede possa permettersi l’eredità delle terre!
Considerando che alcune stime assumono che nei prossimi 10 anni il 60% delle aziende vinicole francesi dovrà affrontare la questione successione…il film appare quasi profetico.
Nel cast troviamo anche alcuni produttori. Jean-Marc Roulot recita la parte di un agricoltore che fa da anello di congiunzione tra le generazioni che si succedono al domaine, mentre Pierre Morey interpreta l’anziano padre malato.