L’AIS Milano inizia il 2018 con il passo giusto: #Enozioni2018. Si è trattato di un evento di ben tre giorni (26-27-28 gennaio 2018) interamente dedicato al vino. Tra cene di gala, premi, seminari e banchi di assaggio.

Ho partecipato ai due banchi di assaggio del 28 gennaio: uno dedicato ai vini naturali e l’altro ad un Giro d’Italia attraverso il vino con aziende agricole selezionate a cura dell’AIS.
Oggi ti racconterò solo dei vini che mi hanno colpito maggiormente nel corso dei banchi di assaggio per una volta non troppo affollati e che davano l’opportunità di un tranquillo dialogo tra degustatori e produttori.
Nella sezione dedicata ai vini naturali molti i bicchieri di interesse.
- Rkatsiteli 2016 – Pheasant’s Tears
Il colpo di fulmine l’ho avuto per un vino georgiano. Si tratta del Rkatsiteli 2016 di Pheasant’s Tears: il vino fermenta e affina nelle anfore interrate tipiche della Georgia (Qvevri). E’ un vino che può spiazzare ma proprio per questo mi ha rapito. Il colore è dorato con riflessi color ambra, evidente lascito della lunghissima macerazione a grappoli interi. Il naso è molto complesso: mandorla amara e miele, si gioca con una lieve ossidazione mai prevaricante, poi fiori dolci e scorza di arancia. Al sorso il vino è decisamente tannico anche considerando che ci troviamo al cospetto di un orange wine. La morsa tannica non blocca però lo sviluppo, anzi dà sapore e sostiene una progressione dettata da acidità e sapidità. La chiusura è lunghissima su ritorni di radice di liquirizia.
Altro vino molto intrigante il Priorat Muscat 2014 di Terroir al Lìmit, un vino biodinamico spagnolo in cui le caratteristiche aromatiche del vitigno di partenza passano decisamente in secondo piano. I giallo oro del bicchiere offre al naso albicocca fresca, erbe aromatiche, uva passa e fiori appassiti. Il vino è ampio ed agile allo stesso tempo. La grande dinamica in bocca lascia sul cavo orale una scia salata, in vino risulta denso in sapore ma snello al sorso.
Per chiudere con i vini stranieri non può mancare lo Champagne g.c. Extra-Brut Shaman 13 – Marguet, un vino ottenuto da un blend di pinot noir (in prevalenza) e chardonnay che unisce complessità, droiture e personalità ad una facilità di beva disarmante.
Passando ai vini italiani mi ha colpito per la seconda volta di seguito (la prima volta era stato al Live Wine 2017, qui il resoconto) il Catarratto Saharay 2015 di Porta del Vento. Molto centrati e golosi anche i Dolceacqua 2016 di Maccario Dringenberg, in particolare il Luvaira, già in beva in questo momento, ed il Curli che invece risulta più compresso ma di grande prospettiva, ci scommetto!
Un plauso anche ai convincenti vini Marta Valpiani, in particolare al “Rosso” Romagna Sangiovese Superiore 2015 e al “Crete Azzurre” Romagna Sangiovese anch’esso 2015: vini floreali, “ciliegiosi” e sfaccettati, sapidi e dal tannino fitto e fine, con una complessità speziata in più a favore del Crete Azzurre.
Giornata ricca di assaggi interessanti a #Enozioni2018, non mancherò di certo alla prossima edizione ad inizio 2019 e naturalmente ti terrò informato dell’evento!