Abbiamo già parlato più volte di Beaujolais su queste pagine. Lo rifacciamo oggi dopo l’assaggio di un vino che ci ha molto colpito. Si tratta del Beaujolais Villages di un produttore artigiano fondamentale per la zona: parliamo di Yvon Métras che per primo seguì, negli anni ’80, il manipolo di produttori naturali innovatori – Jean Foillard, Marcel Lapierre, Jean-Paul Thévenet e Guy Breton – che si dedicarono a produrre vini di qualità in un territorio allora dedito prevalentemente ai vini novelli a base gamay (il celeberrimo beaujolais nouveau). Per un sintetico approfondimento sulla regione leggi questo nostro post.

Métras segue i suoi 5 ettari di vigna dando vita a poche e contese bottiglie di Beaujolais Villages e Beaujolais Cru (Moulin à Vent e Fleurie). Abbiamo assaggiato il vino che non ricade in alcun cru e che è chiamato “Madame Placard”, annata 2019. Si tratta di un vino vinificato in cemento con macerazione semi-carbonica a grappolo intero, senza solfiti aggiunti.
Beaujolais “Madame Placard” 2019 – Yvon Métras
Colore rubino chiaro con riflessi porpora, la velatura rende la veste ancor più accattivante.
L’olfatto, dopo una iniziale e brevissima riduzione, si apre su una macedonia di fragole, ribes e lamponi, poi una nota floreale molto fine (violetta) e quindi, da ultimo, un’intrigante arancia sanguinella.
Il sorso è fantastico per dinamicità, freschezza e scorrevolezza, il vino non è per nulla banale però, anzi l’acidità solletica il palato ed accompagna un tannino a grana finissima appena accennato. La chiusura è sapida e di buona lunghezza su ritorni di ribes e arancia.
Ha retto bene l’abbinamento con un arrosto di pollo ma, potendo, provatelo con un bel pollo ruspante alla diavola!
Diego Mutarelli
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