
Citato la prima volta nel lontano 1085, Girlan (Cornaiano in italiano) è sede della Cantina Girlan: 200 viticoltori, che lavorano 215 ettari di vigneti fra l’Oltradige e la Bassa Atesina, ad un’altitudine fra i 250 e i 550 m s.l.m.
Guidata dal kellermeister (capocantina) Gerhard Kofler, produce tre distinte linee: le Selezioni, i Vigneti e i Classici. Vini ottenuti da uve autoctone (gewürtraminer, schiava, lagrein, moscato rosa) e da varietà internazionali (chardonnay, sauvignon, müller-thurgau, pinot nero e bianco, ecc.) che trovano in Alto Adige un ambiente ottimale.

Martedì 29 gennaio, al Park Hyatt di Milano, per mano del funambolico Luca Gardini, l’azienda ha presentato i suoi nove vini di punta.

- Flora Cuvée Bianco Riserva 2016, vigneti a 450-500m s.l.m., blend di chardonnay, sauvignon e pinot bianco, affinamento in botti di rovere per 12 mesi e 6 mesi in tini d’acciaio. Un vino perfettamente bilanciato nella sua cuvée, fresco e sapido, in cui emergono note floreali, di agrumi freschi (pompelmo e lime) e sentori di erbe aromatiche.
- Flora Pinot Bianco Riserva Riserva 2016, vigneti a 450-500m s.l.m., affinamento in botti di rovere per 12 mesi e 6 mesi d’acciaio; un vino giovane ma di sicura longevità, dove le note agrumate cedono il passo a frutti gialli maturi e delicate note salmastre.
- Flora Chardonnay 2016, vigneti a 450-500m s.l.m., affinamento in botti di rovere da 12-15hl per 12 mesi; un vino di grande eleganza, esempio di magistrale uso di legno (nuovo) funzionale ad esaltare le caratteristiche del vitigno.
- Flora Sauvignon 2017, vigneti a 500m s.l.m., affinamento 50% in botti di rovere e 50% acciaio; un vino fresco, dai sentori minerali e di fiori bianchi; quello che mi ha colpito meno tra i bianchi in degustazione.
- Flora Gewürztraminer 2017, vigneti a 300-450m s.l.m., affinamento in acciaio; sicuramente quello che mi è piaciuto più della batteria dei bianchi, perfettamente equilibrato fra dolcezza e acidità, con sentori delicati di rosa e mughetto. Dimenticatevi certi gewürztraminer molli e stucchevoli in cui spesso ci si imbatte.

- Gschleier Alte Reben Vernatsch 2017, vigneti 450m s.l.m., lunga macerazione, affinamento 9 mesi in botti di rovere; ottenuto da vigne di oltre 80 anni (Alte Reben significa infatti “vecchie vigne”) è un perfetto connubio di freschezza e acidità, dove il sentore di frutti rossi iniziale cede il passo a note aromatiche (alloro e rosmarino). La definizione che gli ha dato Luca Gardini è stata per me illuminante: Dolce & Selvatica.
- Patricia Pinot Noir 2016, vigneti 450m s.l.m., lunga macerazione, affinamento 9 mesi in botti di rovere; una bellissima espressione di pinot nero giovane, fresco. Si avvertono sentori di arancia sanguinella, frutti rossi, menta, un tocco di zenzero e pepe bianco.
- Trattmann Pinot Noir 2016, vigneti 400-500m s.l.m., affinamento 15
mesi in barrique/botti di rovere; qui il pinot nero comincia a emergere in tutta la sua potenziale longevità. Spicca il tannino, croccante e fragrante, polveroso, perfettamente pronto ad evolvere.

- Vigna Ganger Pinot Nero Riserva 2015, vigneti 360-380m s.l.m., fermentazione sui raspi e affinamento 20 mesi in barrique/botti di rovere. Eccolo, finalmente, Vigna Ganger, il fiore all’occhiello dell’azienda: un vigneto monopole, situato a Mazzon, zona altoatesina particolarmente vocata per il pinot nero con netta esposizione a sud-ovest e, caratterizzato da un microclima unico e terreni argillosi in superficie e con substrato calcareo. Il 2015 è fuori dubbio giovane: nell’aspettarlo fra qualche anno, per ora mi “accontento” di Patricia.