Tranquilli, non è un articolo in tedesco: parliamo ancora di vitigni resistenti (PIWI).
Vi raccontiamo il Solaris di Thomas Niedermayr, tenuta Gandberg, giovane produttore altoaltesino che insieme ad altri suoi tre colleghi e amici, Martin Gojer (azienda Pranzegg), Christian Kerschbaumer (azienda Garlider) e Urban Plattner (azienda In der Eben), ha fondato il gruppo Freistil. Freistil significa stile libero; i quattro produttori sono infatti accomunati da un approccio “libero” al mondo del vino e dalla costante ricerca di prodotti originali ma allo stesso tempo fortemente legati al territorio.
Un passo indietro: solaris è una varietà che nasce nel 1975, all’Istituto Statale di Friburgo, dall’incrocio di merzling x (zarya severa e muskat ottonel) e in Italia è uno primi vitigni PIWI ad essere stato inserito nell’elenco nazionale delle varietà di vite, nel 2003. Trova il suo habitat più consono in climi molto freschi, ad altitudini medio alte, tende ad accumulare molti zuccheri per cui il momento della vendemmia risulta cruciale per ottenere un vino con una buona acidità e un grado alcolico non eccessivo. La parentela con il moscato, poi, gli regala una spiccata aromaticità: è compito del vignaiolo non renderla mai stucchevole.
Il Solaris 2016 della tenuta Gandberg è ottenuto da fermentazioni spontanee e senza filtrazioni, come tutti i vini aziendali (nella gamma troviamo anche una cuvée da vitigni PIWI a bacca rossa, vini da vitigni PIWI a bacca bianca e un ottimo pinot bianco) e passa quattro mesi in botti di rovere. Un bel colore giallo dorato, caldo come il sorso; al naso tanta frutta tropicale gialla, una bella nota agrumata, una dolce speziatura e un tocco minerale che si trova in bocca; un vino, chiuso con tappo a vite, che dopo 4 anni è al suo meglio.
Abbinato con una insalata fredda di patate, merluzzo, fagiolini, olive taggiasche, olio toscano.
Alessandra Gianelli
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