Questo periodo, per molti appassionati di vino, è giocoforza un periodo di assaggi in solitaria, con poca o nulla convivialità. In questo post diamo conto dei vini degustati in questi ultimi giorni.


Partiamo con le bollicine, in questo caso rosate. Si tratta del Rosé del Cristo 2016 – Cavicchioli, un lambrusco di Sorbara Metodo Classico dal colore rosa tenue e con un olfatto ricamato di roselline e piccoli frutti rossi. É un vino di estrema eleganza, a partire dal perlage fine e dal sorso secco, fresco ed appagante grazie ad un finale salino di grande pulizia.
Per restare sempre in Emilia abbiamo poi assaggiato il Caterina pas dosé 2016 – Az. Agricola Cavaliera da uve di trebbiano di Modena e malbo gentile. Un’altra bollicina rosé, ben fatta, senza fronzoli né dolcezze, molto gradevole, equilibrata e dissetante.



Mineralità ed eleganza accompagnate da notevole facilità di beva caratterizzano invece lo Chablis 1er cru Vieilles Vignes Montée de Tonnerre 2017 – Guy Robin, con un naso di conchiglie, agrumi e una soffusa nota vegetale. Sorso elettrico, acido, profondo.
Intrigante la Malvasia Puntinata Convenio 2018 – Casale Certosa a partire dai bei riflessi dorati che illuminano il calice. Fieno, nespola e stuzzicante nota fumé al naso. Il vino risulta sapido e fresco, di grande bevibilità ma, pur nella sua indole schietta e semplice, di ottima articolazione.
Un vero fuoriclasse si è dimostrato il Verdicchio Castelli di Jesi Classico Riserva Il Cantico della Figura 2015 – Andrea Felici. Colore giallo paglierino con riflessi verde oro, olfatto da verdicchio di razza con frutta chiara, roccia, fine contrappunto vegetale, anice, tocco agrumato. Bocca di grande armonia, tutte le componenti sono in equilibrio, sale e freschezza bilanciano perfettamente il calore alcolico; sorso saporito e pulito ma senza essere “asettico”, anzi il vino ha grande personalità, anche grazie ad un finale elegante e lungo.