Complice l’acquisto dell’ultimo libro di Armando Castagno, interamente dedicato ad una denominazione che noi di Vinocondiviso amiamo e a cui abbiamo dedicato una serata (e un post) nel febbraio 2020, abbiamo aperto questo Moulin-à-Vent Les Trois Roches 2009 di Pierre Marie Chermette.
Premessa: ringraziamo chi con cura lo ha conservato e lo ha voluto condividere con noi.
Pare fosse stata una buona annata anche in Beaujolais, la 2009: “distesa e integra”, riporta nella sezione “Annate recenti” il libro di Castagno: effettivamente il vino è integro nel colore, un bel granato chiaro e in bocca, dove il frutto è ancora vivo e il tannino polveroso ma avvolgente. Al naso invece sente il tempo: ha perso la vivacità e la fragranza che sicuramente aveva negli anni precedenti, a discapito di sovrastanti sentori terziari (tabacco, cenere, pepe nero).


L’abbinamento con petto d’anatra glassato, datteri freschi e asparagi appena scottati lo ha valorizzato.


Facciamo ora un passo indietro: la cantina di produzione, Domaines Chermette, a conduzione familiare, possiede vigneti nei cru Brouilly, Fleurie e Moulin-à-Vent; in quest’ultimo, da tre diverse vigne che poggiano su suoli granitici ricchi di manganese (La Rochegrès, La Rochelle, La Roche Noire) produce Les Trois Roches, le tre rocce, appunto (dettagli sul terroir disponibili a questo link).
Lo stile della vinificazione è classico: macerazione semicarbonica di due giorni, ulteriore macerazione di 10, 12 giorni e poi per sei mesi, una metà in botti grandi, l’altra in barrique di vari passaggi, un ulteriore affinamento di un anno in bottiglia.
Alessandra Gianelli
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