I lettori più attenti sanno che Vinocondiviso parla spesso della Savoia e dei suoi vini. Un misto di curiosità, caso e serendipità, ci hanno portato ad assaggiare con regolarità i vini di questa regione dell’altra Francia, quella lontana dai riflettori e meno frequentata dagli appassionati italiani.
Oggi parliamo del Domaine des Côtes Rousses, giovane ma già affermata azienda che non ci risulta ancora importata in Italia. Si tratta di una realtà che coltiva 6 ettari su pendenze dal 15% al 45%, dunque non meccanizzabili, biologica certificata, segue i principi della biodinamica in vigna e una filosofia che potremmo definire naturale in cantina.
I vitigni coltivati sono principalmente i più importanti vitigni autoctoni della Savoia, ovvero jacquère, altesse e mondeuse. Oggi parliamo del loro vino ottenuto da una parcella di jacquère posto a un’altitudine di 580 metri.


AOP Vin de Savoie Jacquère “Armenaz” 2020 – Domaine des Côtes Rousses
Giallo paglierino con luminosi riflessi dorati. L’olfatto è delicato e seducente, richiede attenzione e ascolto e rivela note dapprima di fiori dolci (gelsomino, fiori di tiglio) per poi, in sequenza, dispiega mille altre sfumature di minerali (roccia spaccata, cenni di idrocarburi), clorofilla, pesca bianca, torrente montano… Non sta mai fermo e per il degustatore è divertente seguirlo nello sviluppo degli aromi in un quadro di grande compostezza.
La bocca è leggera (11%), esile (absit iniuria verbis), in ingresso la freschezza agrumata la fa da padrona, ma senza alcuna nota cruda, il sorso è succoso e profondo, abbastanza rapido nello sviluppo che porta ad una chiusura sapida e minerale.
Plus: vino che rappresenta benissimo le caratteristiche del vitigno jacquère, semplice e floreale, con un’interpretazione che ha il coraggio di lasciarlo così com’è, senza alcun orpello e senza il bisogno di cercare materia e polpa laddove, per caratteristiche di vitigno e altitudine, non è possibile. Il vino risulta in qualche modo poetico, ci ha ricordato, come stile e linguaggio, i migliori freschi millesimi di Edmond Vatan e del suo Sancerre “Clos la Néore”.
Diego Mutarelli
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