La storia dello schioppettino è antica. Per la prima volta se ne trova traccia in documenti risalenti al 1282 (Archivio del Castello di Albana). In tempi più recenti ha rischiato persino l’estinzione. Non solo a causa dell’oidio e della fillossera, ma anche per un misto di incompetenza ed esterofilia burocratica (che dava la precedenza ai vitigni bordolesi), per un certo periodo lo schioppettino fu persino “fuori legge”.
Fu la famiglia Rapuzzi di Ronchi di Cialla che, nel 1970, salvò lo schioppettino da estinzione certa portandolo lentamente alla ribalta.
La zona più vocata dello schioppettino è, senza tema di smentita, l’area intorno a Prepotto (UD) nei Colli Orientali del Friuli. Oggi ti parlo di un vino che proviene proprio dalla sottozona di Prepotto e che mi ha sorpreso favorevolmente.

Colli Orientali del Friuli Schioppettino di Prepotto 2012 – Vigna Lenuzza
Il vino si presenta di un bel rosso rubino compatto, naso molto intrigante: pepe verde, sottobosco, amarena, mercato orientale, corteccia…La bocca entra ampia ma la dinamica è snella e saporita, l’acidità in filigrana accompagna il sorso che chiude succoso, di media lunghezza con, se vogliamo esser severi, qualche nota tannica astringente e leggermente amaricante. Si indovina insomma l’uso, comunque dosato, del legno piccolo.
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2 pensieri su “Evoluzione schioppettino: da vitigno in estinzione a grande rosso friulano”