Che bello bere vini di Valtellina che riescono a coniugare eleganza e complessità, modernità e territorio. I Dirupi sono senz’altro una delle “nuove” aziende della Valtellina – da tempo sulla bocca degli appassionati – che ha ringiovanito i vini a base di chiavennasca proponendoli in una chiave pulita, fresca e sbarazzina senza tradire però il rigore dei vini valtellinesi.
Gli appezzamenti allevati dai Dirupi sono molto frazionati e dislocati in zone molto variegate. I produttori hanno recuperato molte vigne, salvato vecchi cloni e ripristinato i tipici muretti a secco. Il Valtellina Superiore di cui ti parlo oggi è ottenuto da vigneti per la maggior parte storici (non sono rare le piante centenarie) che si trovano nei comuni di Sondrio, Montagna in Valtellina e Poggiridenti, nelle zone del Grumello, Inferno e del Valtellina Superiore. Sono impiantati su terreni terrazzati situati sul versante retico della Valtellina, con esposizione a sud, a quote che variano tra i 400 e i 650 metri.
Valtellina Superiore 2013 – Dirupi
Il colore è bellissimo: rubino chiaro, trasparente e luminoso screziato da tocchi granato. L’olfatto è affascinante e goloso: ribes, melograno, arancia, roselline, una nota vegetal-boschiva tipo aghi di pino.
Bocca asciutta, verticale, magra e saporita come nei migliori “vini di montagna”, la mineralità rocciosa e l’acidità donano un profilo spigoloso eppure accattivante che è accompagnato da un tannino croccante anche se non certo ruvido.
La chiusura è amaricante, forse un po’ troppo, ma la lunghezza è di tutto rispetto.
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