Dopo averti raccontato dei molti aromi che si ritrovano nel vino, è finalmente giunto il momento di parlarti di uno dei sentori più nobili e ricercati: l’aroma del tartufo.

Il caratteristico e penetrante odore del tartufo è dato da una trentina di composti differenti: alcoli, aldeidi, esteri, chetoni e composti dello zolfo. Determinante pare che sia proprio un composto dello zolfo chiamato bismetiltiometano.
Nel vino l’aroma del tartufo è classificato come un aroma terziario che si percepisce, solo di rado, in grandi vini rossi da lungo affinamento. Le note che ricordano il tartufo possono essere ricondotte ad un irresistibile mix di aglio, fungo, sottobosco, formaggio…
In che vini puoi trovare il tartufo?
Il tartufo, come detto, si sviluppa solo dopo un lungo affinamento. E’ possibile riscontrarlo nei vini a base di nebbiolo, in particolare nei Barolo e nei Barbaresco di razza.
Non solo il nebbiolo però sviluppa tale sentore. Talvolta è riscontrabile nei vini a base pinot noir, in particolare in Borgogna nei grand cru di Vosne-Romanée, Gevrey-Chambertin o Nuits-Saint-Georges.
E poteva mancare Bordeaux? Si dice, purtroppo non ho mai potuto sperimentare in prima persona, che i grandi Petrus siano caratterizzati da questo sentore, così come alcuni grandi vini di Pauillac.
Riscontrabile il tartufo anche nei vini bianchi del Rodano del nord, come l’Hermitage blanc, ottenuto da roussanne e marsanne.
Tu in quale vino hai riconosciuto questo sentore?
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