I profumi del vino: il sottobosco

In questa rubrica dedicata ai profumi del vino abbiamo già parlato di molte note olfattive: dalla fragola al burro, dalla vaniglia al pepe, dal peperone verde al miele, dal tartufo al frutto della passione, dal lampone ad alcuni descrittori addirittura “innominabili”.

Oggi ti parlo, visto che siamo nella stagione giusta, del sottobosco.

I profumi del vino: il sottobosco
I profumi del vino: il sottobosco

Quando un degustatore richiama il sottobosco generalmente fa riferimento a delle sensazioni odorose che ricordano i profumi di un bosco in autunno: l’alternanza del sole e della pioggia, l’umidità, la rugiada mattutina, la nebbia portano con sé note di felci, foglie secche, muschio, corteccia, legno, humus, funghi, castagne…

La magia del bosco si rinnova, tipicamente, nei vini rossi invecchiati, come se il liquido odoroso avesse bisogno di un periodo di letargo nella buia umidità di una cantina per regalarci queste intime sensazioni.

In che vini puoi trovare l’aroma di sottobosco?

Il sottobosco si ritrova con una certa costanza nei vini invecchiati a base di sangiovese (Brunello, Chianti, Torgiano) o aglianico (Taurasi, ad esempio nelle mitiche riserve 1968 di Mastroberardino). E’ comunque riscontrabile in molti altri vini, soprattutto in vini con un buon potenziale di invecchiamento: i cabernet franc della Loira, i tagli bordolesi, ma anche i vini rossi di Borgogna (Pommard) o nel Rodano del Sud (Châteauneuf-du-Pape).

E tu? Raccontami di qualche vino in cui ricordi di aver avvertito nettamente il sottobosco!

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