Gli aromi dei derivati del latte non sono così infrequenti nei vini. Il burro, in particolare, è unico nel suo genere e, per questo, ben riconoscibile.

Il sentore di burro deriva da un processo chimico naturale: la fermentazione malolattica. E’ una vera e propria seconda fermentazione (ben successiva alla fermentazione alcolica) che dipende dai batteri naturalmente presenti nel vino che agiscono sull’acido malico trasformandolo in acido lattico. La fermentazione malolattica ci consegna dei vini più morbidi e, alle volte, con sentori riconducibili al burro. Questo accade, tipicamente, con i vini bianchi ottenuti da chardonnay.
In Borgogna le note di burro si trovano spesso, naturalmente accompagnate ad altre, in molte denominazioni: da Chablis a Puligny-Montrachet, da Pouilly-Fuissé a Meursault… A seconda della vigna o del produttore il burro può virare verso aromi di croissants appena sfornati, brioche, burro alle erbe, panna e…mille altre sfumature.
Il burro fresco si può ritrovare anche negli Champagne blanc de blancs.
E tu? In quale vino di recente hai percepito questo sentore?
Diego Mutarelli
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Ieri ho sentito delle note di burro delicatissime nel Metodo Classico Cotarella ottenuto dal roscetto.
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Grazie Paola.
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