Non tutti sanno che la Germania si colloca al terzo posto nel mondo come ettari vitati a pinot nero. Prima di lei solo, come è ovvio, la Francia e, quindi, gli USA.
In particolare, è l’Ahr la regione di Germania più vocata al pinot noir, o meglio spätburgunder. L’Ahr è una delle zone più settentrionali della Germania, la viticoltura si sviluppa lungo l’omonima valle, lunga appena 24 kilometri, in cui scorre l’Ahr, affluente del Reno. Il pinot nero la fa da padrone e, insieme al portugieser e alla ricercata varietà precoce del pinot nero frühburgunder, copre oltre l’80% dei circa 550 ettari vitati.
Una regione dunque rossista che mi è venuta voglia di approfondire dopo il sorprendente assaggio di questo vino di Jean Stodden.

Di un colore rubino chiarissimo, il vino si dipana tra note di melograno e ribes, qualche spezia mai prevaricante (incenso e pepe verde), ma anche scorza d’arancia e roccia.
Bocca agile e saporita, si sviluppa con grande dinamica e tensione grazie ad un’acidità rinfrescante ma perfettamente integrata nel corpo del vino che, pur non essendo esile, risulta piuttosto snello.
La chiusura è su ritorni di frutta acidula (ribes), spezie e liquirizia.
Plus: spätburgunder di grande interesse per Jean Stodden, uno dei più importanti interpreti dell’Ahr. Il vino in questione, pur essendo un vino “di ingresso” della gamma aziendale, mette in luce grandi qualità del produttore quali il sapiente uso del legno e la capacità di ottenere vini scorrevoli e facili da bere che però non rinunciano all’aspirazione di proporre un grande pinot nero anche lontano dalla Borgogna.
Diego Mutarelli
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2 pensieri su “Ahr, la culla del pinot nero in Germania”