La naturale tendenza alla scoperta di nuove realtà nel mondo del vino mi ha condotto a Martinsicuro, un paesino dell’Abruzzo in provincia di Teramo, dove troviamo McCalin Vini Artigianali Naturali.
Il fondatore, l’agronomo ed enologo Federico Nardi, si occupa personalmente dei lavori in vigna e delle scelte enologiche in cantina.
Il tutto ha inizio nel 2015 con il primo imbottigliamento da “garagista”, come ama raccontare Federico, poi la nascita dell’azienda agricola nel 2017 e la costruzione della cantina nel 2020, insomma un’attività che da hobby si è trasformata in passione travolgente e totalizzante.
I vini sono ottenuti da fermentazioni con lieviti spontanei, non chiarificati, né filtrati e non subiscono trattamenti correttivi.
Le uve impiegate sono esclusivamente montepulciano d’Abruzzo, trebbiano d’Abruzzo, passerina e malvasia raccolte da cinque piccoli vigneti, con piante di età tra i 40 e i 70 anni, per un’estensione complessiva di poco più di due ettari.
Nel pieno rispetto della vite e del territorio, Federico sottolinea che nei vigneti usa solo zolfo e rame e anche in cantina sposa un approccio artigianale e naturale sempre riservando grandi attenzioni al processo produttivo. La scelta aziendale è quella di imbottigliare etichette derivanti da ogni singola parcella, e ciò restituisce nel bicchiere le peculiarità del terroir di provenienza, tutti i vini infatti, pur provenienti da parcelle curate nello stesso modo, rendono nel bicchiere le proprie caratteristiche distintive.

Il primo vino in assaggio è Orange Bop 2022, che nasce da Vigna Bop, un macerato di malvasia che ho degustato direttamente da botte. Alla vista un colore aranciato con sfumature ambrate e al naso tutta la complessità di aromi della macchia mediterranea. Al palato un gusto piacevolmente mielato unito a delle note di burro, con una elegante morbidezza. Un accostamento felice è quello con il pesce, in particolare con quello crudo e con una leggera grassezza, trovo che spesso gli orange wine si abbinino perfettamente alla cucina asiatica, principalmente quella giapponese.
Si prosegue con Rosso Bop 2022, il più classico dei montepulciano di McCalin vinificato in acciaio, un vino da tutto pasto anch’esso da Vigna Bop. Si presenta al calice di un intenso colore rosso rubino. Al naso sensazioni floreali di violetta, note di sottobosco e frutti rossi con lievi cenni speziati. Al palato il sorso è pieno, decisamente tannico e piuttosto acido, dotato di una piacevole e lunga persistenza finale.
E’ quindi il turno di Komandante 2022, un rosso da uve montepulciano affinato in acciaio che nasce da Vignanima e a seguire Komandante 2020, per apprezzare le differenze tra le due annate. Mi ha colpito particolarmente il 2020, che si presenta con una veste di impenetrabile colore rosso rubino. Al naso un sentore ematico quasi ferroso, note di piccoli frutti di bosco, cenni di sottobosco, note speziate di chiodi di garofano e un chiaro timbro iodato. Al palato è sontuoso e morbido con una lunga persistenza. Gli abbinamenti ideali con queste versioni di montepulciano d’Abruzzo sono con carni arrosto soprattutto ovine, agnello e castrato come gli arrosticini. Si esalta anche con primi piatti come le lasagne abruzzesi o chitarrine alla teramana e con i formaggi stagionati tipici abruzzesi.
Chiusura in bellezza con Animae 2022, un trebbiano in purezza (in stile ossidativo del Jura) dall’appezzamento Vignaquiete. L’affinamento in botti di rovere scolme per 16 mesi, per quest’ annata 25 mesi, permette la formazione di un leggero velo superficiale, che isola il vino e permette una lenta evoluzione sous voile, sotto velo appunto.
Nel calice si presenta di un brillante colore ambrato scuro e al naso il bouquet è ampio con immediate e intense note di propoli, rosmarino, caffè, caramello salato, datteri e frutta secca. A seguire nuances di sottobosco, sensazioni di potpourri floreale e un lieve cenno di affumicatura. Al palato è secco, pungente, ricco e suadente con la sua vena acida sostenuta da una grande parte salina. Conquista il palato con una buona morbidezza e una cremosità che conducono ad un finale lunghissimo. Abbinamento ideale con formaggi erborinati italiani come il Gorgonzola o il Blu ’61, affinato con vino Raboso passito e mirtilli rossi, o erborinati stranieri come l’inglese Blue Stilton, il francese Roquefort o lo spagnolo Queso de Cabrales, tipico delle Asturie.

Una splendida esperienza sensoriale che permette al degustatore di esplorare il mondo dei vini artigianali e naturali attraverso i cinque sensi, portandosi a casa i valori e la storia di una cantina. Sì perché in McCalin Vini Artigianali e Naturali, c’è anche e soprattutto un pezzo di storia della famiglia di Federico Nardi, difatti McCalin è il nome della sua casata, scritta come si pronuncia nel suo dialetto.
Al termine della degustazione mi sono congedato da Federico Nardi con la promessa di tornare perché in ogni vino degustato c’è la sua firma, ogni vino ha una sua personalità, frutto dell’audacia e delle scelte enologiche del vigneron che porta avanti le sue idee sempre e senza paura, nel pieno rispetto della materia prima a sua disposizione ogni annata.
Walter Gaetani

















































