Cassoeula, Champagne e Barbacarlo

Una fredda serata invernale. C’è forse una migliore occasione per gustare un’ottima cassoeula con vini in abbinamento ed amici a completamento?

Champagne Rosé Zero brut nature – Tarlant

Convincente questo champagne rosé che al naso rapisce con note di fragoline di bosco e calcare. Il sorso è verticale, ficcante grazie ad un’acidità acuminata ma non eccessiva, gustosa la chiusura ben sapida.

Champagne Dizy Terre Rouges rosé 2009 – Jacquesson

Bollicina non convincente questa, tanto da far pensare ad una bottiglia “strana”, anche se apparentemente non fallata. Naso di noccioline tostate e mirtilli, bocca però corta e leggermente avanti come evoluzione. Da riprovare.

Barbera d’Alba “Pochi Filagn” 2011 – Accomasso

Barbera d’Alba “Pochi Filagn” 2010 – Accomasso

Due vini bevuti alla cieca e piuttosto diversi tra di loro, a dimostrazione, semmai ce ne fosse bisogno, di quanto l’annata conti nel vino. Entrambi i vini risultano ben fatti, di personalità e con una certa mutevolezza espressiva, caratteristica che apprezzo particolarmente e che costringe il degustatore a tornare più volte con il naso nel bicchiere. L’annata 2011 in apertura è caratterizzata da note dolci (vaniglia), poi la cipria ed il rossetto, la rosa canina, il frutto rosso croccante. Un alcol un po’ troppo pronunciato in bocca penalizza leggermente la beva. Il vino chiude su ritorni dolci/amari. Decisamente superiore la barbera 2010 che apre su toni animali, poi arrivano i fiori rossi e il fruttino rosso. L’acidità è ben presente e in filigrana nella materia del vino, sorregge il sorso che è stratificato e di ottima dinamica. Il palato resta succoso e la persistenza è decisamente lunga. Che buono!

Barbacarlo
Barbacarlo

Provincia di Pavia Rosso “Barbacarlo” 2010 – Azienda Agricola Barbacarlo

Sangue, inchiostro, pepe verde, frutto chiaro che tende persino all’anguria, ferro. La bocca ha in ingresso una sottilissima e leggera carbonica, il sorso è sostenuto lungo tutto il cavo orale da una squillante sapidità, la chiusura è però avvolgente. Che grande edizione questa 2010!

Oltrepo Pavese Rosso “Vigna Barbacarlo” 1999 – Azienda Agricola Barbacarlo

Asfalto, pepe, scorza di arancia, medicinale (mercurio cromo), tocchi selvatici. Bocca saporita e succosa che, senza la presenza della carbonica a solleticare il palato, è in qualche modo più compassata rispetto alla versione 2010. Il tannino è ben presente e pronunciato, un bassorilievo che percorre tutta la superficie del vino disegnando un profilo energico, tridimensionale. La sapidità si affaccia, prepotente, in chiusura. Altro bellissimo vino.

Oltrepo Pavese “Ronchetto” 1996 – Lino Maga

Buon vino anche se inferiore ai precedenti. Il naso è giocato sul frutto chiaro, il ferro, una vena balsamica e un dolce cocco. La bocca risulta leggermente “asciutta”, non così articolata come i migliori vini di Lino Maga. Sapida e piccante la chiusura.

Oltrepo Pavese “Montebuono” 1995 – Lino Maga

Tappo. Peccato!

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